Primo giorno. Venerdì

Primo giorno. Venerdì

4 luglio, ore 15 in punto. Suite al sesto piano del centralissimo Hayatt di Milano. Per l'occasione sono arrivati da Cupertino tre manager Apple. "Non è nostro costume – dice Frank Casanova, un nome un programma – mostrare i nostri prodotti prima del lancio. Abbiamo fatto in questa occasione un'eccezione". Su un étagère al lato un veloce e fornito buffett. Di fronte un opulento sistema audiovideo della Bang&Oluffsen. Ma quel che più conta sul tavolo basso nel mezzo del salottino due iPhone 3G, uno nero ed uno bianco.

Oltre agli uomini Apple i due rappresentanti di Tim e Vodafone. Si distinguono subito, a differenza degli americani in manica di camicia, per la cravatta e il completo blu che indossano. Per loro una battuta, sincera, di Frank: "Abbiamo girato le reti di mezzo mondo, ma dobbiamo dire che il network 3G che abbiamo trovato in Italia, è il più veloce". "Il nostro è un computer che telefona e in questa versione abbiamo introdotto gran parte delle richieste che ci hanno fatto i nostri primi sei milioni di clienti. Abbiamo migliorato il software, introdotto il Gps per le mappe, migliorato microfono e speaker, reso l'attacco della cuffia compatibile con prodotti di terze parti e ridotto il peso". A ciò si aggiunga una nuova applicazione: App Store.

App Store Si tratta di un bottone che ci permette di scaricare sul telefonino software aggiuntivi elaborati da terzi, ma vagliati da Apple. Sarà la porta di ingresso per riempire il Melafonino di migliaia di piccole novità, dai giochi alla possibilità di ricevere Mms (oggi infatti è una possibilità preclusa). Frank ci fa vedere - ma non sarà disponibile che dopo l'11 luglio - un gioco, realizzato da uno spagnolo, che utilizza il telefonino e il suo movimento come se fosse lo sterzo di una macchina e la vibrazione (quella che si riceve per l'arrivo di una telefonata) come allarme quando nel gioco si è toccato un ostacolo. In sintesi Apple ha messo a disposizione dei programmatori i codici software del telefonino per permettere a terzi di inventare potenziamenti. Da App Store immagino che arriveranno anche tanti piccoli miglioramenti di software che potranno rendersi necessari.

Il primo impatto Dopo un'ora sono in ufficio. La confezione è quella a cui ci ha abituato Apple. Piccola e funzionale, con istruzioni ridotte all'osso. D'altronde le istruzioni (forse perché abituato al mondo Mac e Apple) sono davvero superflue. È tutto molto intuitivo. Il segreto di Apple è usare i suoi prodotti e tutto si rivela piuttosto intuitivo. Il problema, semmai, è simile a quello dei Mac rispetto ai Pc: si è "troppo" abituati ai software operativi di Gates e dunque all'inizio si può far fatica. Il Melafonino che ho ricevuto è la versione più potente a 16 giga, colore nero.

La confezione Nella confezione: le cuffie e il cavo Usb per connetterlo a Pc o Mac. In più un minuscolo attrezzo in metallo per inserire e togliere la sim card alloggiata nel lato superiore del telefono (lo stesso lavoro viene fatto agevolmente, ma meno elegantemente, da una comune graffetta in metallo): togliere e mettere una sim è un gioco da ragazzi e non ti obbliga a fare manovre complicate, tipo disinserire la batteria. Come se non bastasse in dotazione (per la cavia) due schede da parte di Tim e Vodafone. Fuori sacco un cd con l'ultimissima (sarà pubblica solo l'11 luglio) versione di iTunes (7.7f2 [38]), il software che permette di gestire la musica sui computer e anche molte funzionalità del Melafonino, che con un hard disk da 16 giga, è bene ricordarlo, resta anche un potente iPod.

La funzione email La prima operazione è portare il proprio piccolo mondo in casa iPhone. Occorre collegare via Usb il Melafonino al pc e poi aprire iTunes. A quel punto nel menù laterale appare alla voce Dispositivi il Melafonino e, seguendo le istruzioni, lo si sincronizza con i Contatti (sarebbe la Rubrica) della propria mail presente sul pc dell'ufficio. Pochi secondi ed è tutto fatto. Inoltre il Melafonino si succhia i dati del proprio account di mail (nel mio caso in ufficio ho un pc con Outlook) e dunque è pronto per ricevere le mail che arrivano sul server dell'ufficio. La procedura è a prova di bambino (anzi di nonna), anche se occorre impostare manualmente la propria password. Attenzione non si tratta di email in push, sul modello Blackberry. Bisogna richiedere il collegamento. In pratica quando si tocca il tasto Mail e poi quello del proprio account, automaticamente, parte l'aggiornamento della vostra casella o delle vostre caselle. In funzione della velocità della rete si riempiranno di contenuti.

Ancora più facile è far sì che le mail del proprio account Yahoo o Gmail arrivino sul proprio telefonino. Viene richiesto il nome del proprio account di posta (xy@yahoo.it) la propria password e il gioco è fatto in pochi secondi. Se l'ufficio ha un sistema Exchange avrete la mail in push (vi arrivano messaggi in automatico senza che facciate i due passi indicati poco più sopra). Si possono importare i contatti dalla propria sim, insomma la rubrica presente nel "vecchio" Nokia. Si deve andare in Impostazioni, in Email, Contatti e Calendari, e poi si scrolla fino al capitolo Contatti e si tocca il tasto "Importa Contatti Sim". Compare un bottone in grigio che con tre puntini di sospensione: ci dice che sta avvenendo l'importazione. È un po' povero, non c’è alcun movimento e soprattutto non si indica il numero totale dei contatti che il Melafonino sta importando e a che punto si è del downloding. Una visualizzazione migliore sarebbe stata gradita. Ma il sistema funziona e ritornando alla pagina di base (la home che si ottiene digitando il tasto in basso sotto lo schermo) si può verificare agevolmente che i propri numeri registrati nella sim del vecchio telefonino sono stati effettivamente importati.

Il cavo in dotazione è un cavetto Usb. Con un lato standard che si inserisce nel computer (analogo sia per Mac sia per Pc) e l'altra estremità nel Melafonino. Per toglierlo dal Melafonino si fa un po' di fatica: nel passato ho usato sistemi analoghi, ma con sganci meccanici ai lati che rendevano l'operazione molto più agevole.

Le cuffie Percorso in motorino tra ufficio e casa con le cuffie dell'iPhone indossate. Il rumore di fondo non impedisce di fare un'ottima telefonata, sia per chi la fa sia per chi la riceve. Resa delle cuffie fantastica. C'è un piccolo microfono su uno dei due cavetti bianchi che funge anche da bottone per rispondere a telefonate in arrivo o per mandare avanti al brano successivo, quando si è in funzione iPod, la propria playlist musicale. Non so se è legale ascoltare musica in motorino: penso di no. Ma l'auricolare per rispondere ad una telefonata dovrebbe essere permesso, speriamo. Basta dare dunque un colpetto sull'alloggiamento del microfono e si risponde ad una chiamata entrante.

Il primo inconveniente Ahi Ahi, il primo inconveniente. Quando si naviga su internet (con il browser di default, Safari) o si scaricano mail, o si digitano i bottoni per vedere il tempo, o le quotazioni di Borsa (entrambi nella prima pagina, Home), ci si deve collegare, ovviamente ad una rete. Se nelle vicinanze c’è un network Wi-Fi il Melafonino lo legge immediatamente e vi chiede se utilizzarlo. Se accanto al network Wi-Fi compare un lucchetto, anche mia nonna capisce che c'è bisogno di una password. Una volta immessa, il Melafonino non se la dimenticherà più e quando si entrerà di nuovo in contatto con quel network, automaticamente l'iPhone lo riconoscerà.

Insomma, arrivato a casa l'iPhone ha letto i miei due network Wi-Fi (un hot spot Reckus ed uno Cisco): con il primo è stato necessario inserire la password e il secondo era free. Fino a questo punto tutto bene. Arrivano i problemi quando incautamente (e in modo del tutto diseconomico) decido di mettere fuori uso il Wi-Fi (Home, Impostazioni e poi bottone Wi-Fi per escluderlo) e pretendo di connetermi ad internet solo attraverso il network Tim (quello Vodafone me lo renderanno operativo solo tra un paio di giorni). Sulla parte superiore dello schermo appaiono tre barrette (il segnale c'è), poi il logo Tim e poi la scrittine 3G. Tutto a posto e pronto per navigare a spese di Tim.

Ma non sarà così. Compare un messaggio d'errore: "Impossibile attivare il network dati cellulare". Ho provato decine di volte, ma non ci sono riuscito. Quando ero in ufficio in centro, con le medesime notazioni sul telefonino, andava tutto bene. La soluzione alla fine è una sola (se si esclude la rete Wi-Fi). Quando il 3G per qualche motivo non vi funziona, tocca manualmente ridurre la potenza del vostro telefonino. Sempre in Home, toccate Impostazioni, poi Generali, poi Network e poi disabilitare il bottone "Abilita 3G". Nel mio caso scompare la rete 3G e accanto a Tim sulla parte superiore del Melafonino appare la E di Edge e lentamente si inizia a scaricare ciò che si vuole. Ma sulla questione ci torneremo.

La morale è che non sempre quando è indicato sullo schermo 3G, il Melafonino, o più probabilmente la rete, riescono a scaricare dati.

Magari troppi utenti in quella zona, o segnale non così forte. Boh. In questi casi il Melafonino non si va a cercare una rete meno larga, ma più libera come la Edge o addirittura Gprs, ma si inchioda sulla 3G e vi fa impazzire.

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