Puglia, lo spreco viaggia in «last minute»

Il giorno stesso dell’apertura di una fiera a Tunisi, la giunta stanzia 202mila euro per inviare tre funzionari. Il mistero dei rimborsi spese

Giuseppe Salvaggiulo

nostro inviato a Bari

Dopo la missione a Washington (spesa preventivata di 345mila euro per quattro giorni), i viaggi della Regione Puglia non sono finiti. L’ultimo è un last minute: il 15 novembre scorso la giunta di centrosinistra guidata da Nichi Vendola ha approvato la delibera di partecipazione a Tunismed, fiera che iniziava a Tunisi lo stesso giorno. E all’istante ha trovato 202mila euro per inviare in tutta fretta tre rappresentanti della Regione per quattro giorni.
La fiera tunisina era programmata da agosto e nel regolamento ufficiale la data di scadenza per l’adesione era fissata al 15 settembre, ma alla Regione Puglia se ne sono accorti solo il 15 novembre, proprio nel giorno dell’apertura. Meglio tardi che mai. Ma la delibera di giunta non spiega in che cosa consista Tunismed, la manifestazione a cui decide partecipare. Si dilunga invece sulla «seconda sessione del Summit mondiale sulla società dell’informazione sotto l’egida dell’Onu». Un grande evento mondiale «con l’obiettivo di ridurre il divario tecnologico tra i Paesi più avanzati e quelli in via di sviluppo. (...) Data l’importanza di questa manifestazione (il Summit Onu, ndr), la giunta delibera di approvare la partecipazione a Tunismed 2005». Ma il Summit dell’Onu e Tunismed sono la stessa cosa, come sembrerebbe dalla delibera?
«Assolutamente no», spiegano al ministero dell’Innovazione tecnologica, che era presente al Summit Onu e non ha avuto alcun contatto con Tunismed. Dunque si tratta di due manifestazioni diverse. In comune hanno solo le date. Si sono svolte in padiglioni distanti più di cento metri. Diversi gli ingressi e le procedure di accredito. Al primo hanno partecipato 190 Paesi rappresentati ai massimi livelli, al secondo solo enti pubblici e imprese italiane e tunisine. Il primo era organizzato dall’Onu, il secondo da una società con sede a Fiuggi, in provincia di Frosinone.
Ma nella delibera della giunta pugliese tutto questo non è scritto. Anzi nella tarda mattinata del 15 novembre, dopo la seduta di giunta, il vicepresidente Sandro Frisullo diramava un comunicato dal titolo «La Regione Puglia partecipa al Summit mondiale sulla società dell’informazione». Falso. Nessun cenno a Tunismed, la manifestazione a cui davvero è andata la Puglia. Né si può pensare che la giunta non la conoscesse bene, visto che la sua delibera è per buona parte copiata dal sito internet www.tunismed2005.com.
Ma allora, se il Summit dell’Onu non c’entra niente, che cosa è andata a fare la Regione Puglia a Tunismed? Un paio di incontri bilaterali con ministri tunisini, un convegno italo-tunisino, una conferenza stampa, un gemellaggio con la Tunisia.
Attività condite da intermezzi gustosi, anche se non proprio legati alla «società dell’informazione»: dodici degustazioni di prodotti tipici in quattro giorni. Un’abbuffata: dai peperoni di Pontecorvo ai salumi calabresi, dai fagioli di Atina alle salsicce di Norcia, dall’insalata di spinaci al formaggio al peperoncino. Il tutto bagnato da vino rosso cabernet, grappa e amaro di Fiuggi.
Quanto alla spesa di 202mila euro, la Regione non chiarisce se sia stata giustificata da un preventivo e si limita a precisare: «Il costo riguarda essenzialmente l’acquisto e l’allestimento dello stand, le spese per il convegno e in minima parte il viaggio». Si può tentare un conto più preciso sulla base delle tariffe ufficiali previste dal regolamento di Tunismed: 75mila euro di «diritto d’iscrizione», 480 per ogni metro quadrato di stand preallestito.

Ipotizzando che la Puglia abbia scelto lo stand più grande tra quelli disponibili, si arriva a 110mila euro. Ne restano 92mila.
Se, come sostiene la Regione, «le spese di viaggio sono una minima parte del costo totale», come sono stati spesi tutti quei soldi?
giuseppe.salvaggiulo@ilgiornale.it

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