Qui Juventus

Torino Bocca cucita da mesi. Ma sguardo che trasmette un distacco quasi totale da quanto gli succede intorno. David Trezeguet - il quale a inizio estate aveva rifiutato la fascia di capitano che gli sarebbe spettata nell’amichevole contro i Dilettanti Trentini - è sempre più lontano dalla Juventus. Al punto che sarebbe quasi clamoroso non vederlo con addosso un’altra maglia dopo il 31 agosto: dieci anni e un pezzetto della stagione già iniziata possono bastare. «Non può essere contento - ha ammesso Delneri - ma per ora la scelta è caduta su Amauri». A Trezeguet sono rimaste le briciole: nove minuti giocati su 270’ ufficiali, troppo poco per non sentirsi messo da parte. E così Caliendo, suo storico procuratore, ha (ri)cominciato a lanciare messaggi: «Perché non all’Inter? E perché non uno scambio con Forlan? David non avrebbe preclusioni». Certo che no: basta trovare qualcuno che gli offra almeno un biennale da 3 milioni a stagione e il gioco è fatto: alla Juve ne guadagnerebbe 4,5 fino al prossimo giugno, poi sarebbe libero di accasarsi altrove ma nel frattempo - il 15 ottobre - avrà compiuto 33 anni. Meglio allora anticipare i tempi, specie se la Juve gli concederà la lista gratuita: il Real Saragozza e l’Alicante hanno fatto la loro offerta, il Liverpool ci starebbe pensando e la sostanza è che nei prossimi giorni a Montecarlo - sede della Supercoppa europea e dei sorteggi di Champions - si deciderà il futuro dell’attaccante che con la Juve ha segnato la bellezza di 171 gol.
Partito lui - mentre Aquilani ieri ha trascorso una giornata infinita tra cliniche, ospedali e visite specialistiche: l’ufficialità del suo trasferimento arriverà oggi, dopo un paio di ulteriori esami - Marotta andrà a caccia di un altro attaccante. Il prescelto sarebbe Pazzini e nel pacchetto potrebbe essere inserito Iaquinta, in modo da abbassare il costo del cartellino. Oltre al doriano, nel pentolone degli attaccanti scontenti dentro cui il dg juventino potrebbe pescare l’uomo giusto non mancano nomi di qualità: Borriello per esempio piace e, se Ibra andrà al Milan, difficilmente rimarrà agli ordini di Allegri pur se non è da escludere la sua partenza verso Barcellona. Rimanendo in casa rossonera, anche Huntelaar potrebbe convincersi a cambiare aria e, visti gli ottimi rapporti tra Marotta e Braida, non sono da escludersi colpi di scena sul filo di lana. Occhio anche a Benzema, ex enfant prodige del calcio francese che Mourinho ha già sculacciato e che - in prestito - potrebbe arrivare sotto la Mole nel caso in cui a Madrid andasse Dzeko. Gioca invece oltre Manica Adebayor, ma al City la concorrenza è aumentata e, non fosse per l’ingaggio spropositato da 7 milioni di euro che Mancini dovrà in qualche modo continuare a pagare, qualcuno se lo sarebbe già preso.
Tanto altro succederà insomma prima del 31 agosto.

Nel frattempo oggi la Juve salirà a Villar Perosa, casa Agnelli per eccellenza, per quello che un tempo era l’appuntamento numero uno della stagione: sarà l’esordio di Andrea Agnelli presidente in Val Chisone, ma non ci saranno ancora né Krasic (arriverà oggi in città) né Aquilani. Trezeguet sì: quasi certamente per l’ultima recita.

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