Antonio Vettese
Iniziano oggi a Valencia, in Spagna, le fasi conclusive dallAct 12 Louis Vuitton. I dodici sindacati sono divisi in tre fasce da quattro che disputeranno tra loro semifinali e finali. Il migliore dalla fase eliminatoria, Emirates Team New Zealand, che ha chiuso a undici vittorie su undici incontri, ha scelto di incontrare il quarto, ovvero Bmw Oracle. «Abbiamo optato per gli americani - ha detto lo skipper neozelandese Dean Barker - perché è una barca molto innovativa: vogliamo vederla da vicino e confrontarci con loro». Risponde, a distanza, lo skipper di Bmw Chris Dickson: «Certamente non avrei scelto Bmw Oracle...». Vuol dire che si sente forte e in grado di battere i neozelandesi, che invece hanno accettato subito la sfida con la barca che ritengono più interessante. È opinione comune che la classifica dei round robin sia veritiera sulle velocità delle barche: quella neozelandese, che ha qualche mese di vita in più, sembra più a punto. A Luna Rossa, che ha chiuso seconda, tocca il defender Alinghi, che in queste ultime regate ha mostrato, è il caso di dire finalmente, una certa vulnerabilità. Proprio laltro giorno è stato impegnato da Luna Rossa in una feroce battaglia, iniziata con unaggressiva partenza di James Spithill che gli ha somministrato una penalità: nelle difficili navigazioni in poppa Alinghi non è riuscito a «rollare» gli italiani. Va ricordato che Alinghi, di questa pattuglia di bravissimi, è quello che continua a utilizzare una barca della generazione precedente, sebbene modificata. Chi ha visto navigare la nuova si è messo le mani tra i capelli: pare vada fortissimo... Nella seconda fascia Desafio, che ha chiuso al quinto posto, utilizza una barca nuova che finora si è dimostrata veloce solo con vento forte e ha scelto di incontrare Shosholoza, la barca che issa bandiera del Sud Africa e vede alternarsi al timone Paolo Cian nelle partenze e Tommaso Chieffi durante la regata. A Mascalzone Latino Capitalia toccano i poco maneggevoli svedesi di Victory Challenge, barca con equipaggio molto forte condotto da Magnus Holmberg, che ha somministrato la prima sconfitta nei round robin ad Alinghi. Lo skipper svedese dimostra una buona dose di calma quando dice una grande verità: «Tutti i piccoli team devono fronteggiare la latitanza di risorse finanziarie e umane. Noi siamo al limite in ogni area e ci sforziamo di conservare il morale alto anche quando vediamo che non facciamo nessun passo in avanti». Per Victory è appena arrivato un nuovo sponsor che comunque non mette il sindacato al riparo dalla possibilità di scomparire, lui come altri, dalla lista degli sfidanti.
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