Via libera alla rimborsabilità della prima terapia in Italia a base di cellule Car-T. La terapia Car-T rappresenta una strategia di ultima generazione nella lotta ai tumori del sangue.
Consiste nell'uso dei globuli bianchi (linfociti T) che vengono prelevati dal paziente e, una volta ingegnerizzati per attivare il sistema immunitario, vengoni reinfusi nel paziente. Così entrano nel sangue e riescono a riconoscere ed eliminare le cellule tumorali.
Oggi il Consiglio di amministrazione dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, ha approvato la rimborsabilità della terapia, concludendo l'iter che permette ai pazienti di accedere a queste nuovissime terapie salvavita. Per arrivare a questo risultato è stato messo a punto "un lavoro di squadra", che ha coinvolto tutti i membri del Sistema Sanitario Nazionale, permettendo di "aprire un percorso che garantirà a breve un accesso presso centri specialistici distribuiti nelle diverse aree geografiche del territorio nazionale". Per la prima volta, è stato approvato un nuovo modello di rimborso, il pagamento al risultato.
Il trattamento sarà probabilmente disponibile, considerando la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, a partire dal prossimo settembre, dopo che la Regione avrà identificato i centri ematologici autorizzati a fornire la Car-T. La nuova terapia sarà disponibile "per pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (Dlbcl) resistenti alle altre terapie o nei quali la malattia sia ricomparsa dopo una risposta ai trattamenti standard e per pazienti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta (Lla) a cellule B". E sulla nuova terapia è intervenuto all'Adnkronos anche Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia (Sie) e direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: "Siamo molto contenti per l'approvazione di una terapia che attendevamo da tempo, perché si tratta di una cura salvavita in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B e leucemia linfoblastica acuta a cellule B, che hanno una malattia refrattaria o ricaduta e che quindi non hanno altre opzioni terapeutiche. Si tratta di un grande passo del Paese - afferma - che si mette in linea con tutte le altre nazioni europee che lo hanno approvato. In questi ultimi 12 mesi, dopo l'approvazione dell'Ema - prosegue Corradini - si è creata una grandissima aspettativa nei pazienti e nelle loro famiglie nei confronti di questo trattamento, per cui siamo davvero lieti che Aifa abbia concluso l'iter, arrivando all'approvazione di una delle due molecole commerciali.
Auspichiamo che si arrivi presto anche all'approvazione della seconda molecola perché contiene nelle indicazioni terapeutiche anche un'altra tipologia di linfoma, il linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B, che non è coperta da questa indicazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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