Sara aveva un appuntamento col suo rapitore

TarantoIl suo destino s’è perso in dodici minuti e 500 metri, il percorso che ha fatto per andare sotto casa della cugina con la quale avrebbe dovuto trascorrere una giornata al mare. Ma non è escluso che in realtà avesse un altro appuntamento oppure che all’ultimo momento abbia cambiato idea e si sia incontrata con qualcuno che le ha teso una trappola e l’ha portata via: un amico o un conoscente, forse celato dietro la realtà virtuale di internet.
È una delle ipotesi che seguono i carabinieri nelle indagini sulla sorte di Sara Scazzi, 15 anni, scomparsa una settimana fa ad Avetrana. Secondo gli investigatori la quindicenne in un primo momento si sarebbe fermata volontariamente con la persona che poi l’ha rapita: potrebbe essere stato un incontro casuale, ma è possibile che i due avessero un accordo o comunque che lui sapesse dove e quando trovarla e si sia appostato lungo la strada.
I militari vogliono verificare se effettivamente la ragazza avesse un appuntamento di cui nessun altro era a conoscenza. E stanno tentando di ricostruire il suo giro di amicizie, anche quelle virtuali. In ogni caso, ormai viene esclusa la fuga. Sara è descritta come una ragazza tranquilla, senza grilli per la testa: frequenta l’istituto alberghiero, a scuola prende buoni voti. Non ha il computer, ma su internet ha tre profili Facebook gestiti da una compagna di classe, che adesso spiega: «Mi aveva dato disposizioni di accettare tutte le richieste di amicizie e io così facevo, ma non ho mai chattato con nessuno per suo conto». E intanto proprio su Facebook le amiche di Sara avanzano sospetti su un uomo alla guida di una Punto nera, che però – secondo quanto accertato dai carabinieri – non c’entra con la scomparsa della ragazza.
Con il passare delle ore cresce la paura. «Temiamo il peggio», dice il padre, Giacomo Scazzi, 52 anni, che ha trascorso le vacanze ad Avetrana ma di solito vive a Milano dove fa il muratore. «Penso – aggiunge – che sia stata presa con la forza e che si trovi o nelle campagne o chiusa in qualche casa. Sicuramente non si è allontanata volontariamente e non credo avesse amici pericolosi che possano averle fatto del male». Il 52enne esclude che dietro la scomparsa di Sara possano esserci rancori legati all’eredità di centomila euro che la moglie ha ricevuto dal suo padre adottivo. Una pista del resto scartata anche dai carabinieri. La madre della quindicenne, Concetta Serrano Spagnolo, entra ed esce dalla stanzetta della figlia: cerca una traccia, guarda con attenzione le fotografie, legge e rilegge i suoi diari, pagine alle quali Sara affidava pensieri, poesie e stati d’animo. I carabinieri li stanno esaminando con estrema attenzione nella speranza di trovare qualche elemento utile alle indagini. Hanno controllato la camera della quindicenne, dove c’è un cartello su cui c’è scritto: «Essere allegri non vuol dire essere felici...spesso si ride, spesso si scherza per dimenticare e si ha voglia di piangere».
Nelle ultime ore è emerso che tempo fa, nel novembre dell’anno scorso, Sara aveva acquistato un libro giallo dal titolo «Segreti di morte», storie di persone scomparse e riapparse misteriosamente. Tuttavia, l’ipotesi di una fuga viene ormai esclusa. «Se avesse avuto intenzione di sparire non avrebbe preso un appuntamento per andare al mare facendo subito scattare l’allarme», fa notare un parente.
Le ricerche vanno avanti a ritmo serrato. Ai pattugliamenti partecipano volontari. Tra loro c’è Alessio, 27 anni, che lancia un appello: «Lasciatela e non fatevi più vedere, basta che ci ridiate la piccola Sara». Sono stati ispezionati canali, cave, zone paludose, ma anche il litorale ionico. Ma fino a questo momento della quindicenne non c’è alcuna traccia, rimangono solo le ipotesi che si rincorrono per le strade del paese, dove i muri sono tappezzati con le sue fotografie.


Sul mistero di Avetrana interviene anche Natalina Orlandi, sorella di Emanuela, scomparsa nel 1983: Alla madre di Sara voglio dire che «le siamo vicini con tantissimo affetto».
«Non ci sono parole – aggiunge – che possano consolare, ma lei deve sapere che tanta gente le è accanto. Bisogna sempre continuare a sperare».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica