«Maestra, posso andare in bagno?». Rispondere «Sì, ma fai in fretta» alla scuola elementare Manzoni di Pregnana Milanese non è poi così semplice. E non certo perché gli scolari se ne stanno a bighellonare nei corridoi. In tutto listituto, un totale di sette classi per piano e ben 380 alunni, cè un solo bagno funzionante. O meglio, anche gli altri tredici funzionano, ma mancano di un dettaglio fondamentale: la porta. Chiedere a uno scolaro di far pipì davanti ai nuovi compagni è impensabile, verrebbe canzonato per il resto delle elementari. E così ecco che davanti allunica turca disponibile, i bambini stanno in fila anche per più di un quarto dora. Quelli di prima come i veterani di quinta.
Qualcuno, soprattutto tra i più piccoli che si devono ancora ambientare nella nuova scuola, arriva a casa dopo lultima campanella, dopo circa cinque ore, senza essere andato in bagno. Roba da non poterne più.
Ovviamente le mamme, appena hanno saputo del disagio, sono andate su tutte le furie. «Ma come - si sono chieste - la scuola è iniziata da una settimana e già ci sono problemi?». Ed eccole, subito combattive, a chiedere chiarimenti alla preside Graziella Grossi. «Abbiamo voluto sapere cosa è successo - spiega Giuseppina, mamma di un alunno di seconda elementare -. Listituto è grande e non è possibile che funzioni solo un bagno per tutti quei bambini».
La preside si scusa per il disservizio, ma la mancanza delle porte non dipende direttamente da lei. Come spesso succede quando cè qualche lavoro di ristrutturazione, i ritardi nei lavori sono da mettere in conto. E quindi per il primo giorno di scuola, i pavimenti sono stati tirati a lucido, le scale rimesse e nuovo e le pareti tinteggiate di fresco. Ma limpresa non ha fatto in tempo a montare le porte dei bagni. Si provvederà nei prossimi giorni.
Lintoppo della scuola di Pregnana Milanese non è isolato. Seppur con veri passi da gigante rispetto a qualche anno fa, ogni istituto ha le sue magagne. Dai muri scrostati alle scale dellanteguerra, scuola che vai inghippo che trovi. Tanto che il 10 per cento delle scuole superiori di Milano e dintorni non è ancora in regola. Mancano le porte antipanico in una scuola su due e spesso non ci sono le scale di sicurezza. A denunciare il degrado è il Codacons, che fotografa una situazione desolante, con scuole vecchie e con gli impianti elettrici che non sono certo di ultima generazione. La Provincia di Milano ha investito negli ultimi anni 350 milioni per ristrutturazioni e bonifiche dallamianto.
Anche il Comune di Milano dal canto suo assicura che nel giro dei prossimi tre anni tutte le scuole saranno a norma e sono stati investiti più di 400 milioni. Al momento non sono pienamente a norma una scuola su quattro.
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