«Serve un piano antiterrorismo per l’Esquilino»

«Serve un piano antiterrorismo per l’Esquilino»

Giacomo Legame

Il ritrovamento di alcune immagini satellitari della Capitale (fra cui quella di Santa Maria Maggiore) in un covo di ribelli sunniti in Irak getta benzina sul fuoco del «caso Esquilino». Cuore della città multi-etnica, zona di maggior concentrazione di luoghi di culto islamici e call center della città, il rione si trova a vivere con particolare angoscia il crescente allarme terroristico. Per questo, alla luce dell’inquietante ritrovamento, il centrodestra torna a sollecitare un piano per la sicurezza.
«È allarmante che come simbolo della cristianità sia stata presa la Basilica di Santa Maria Maggiore, in un territorio come l’Esquilino, fortemente gravato dalla concentrazione coatta di centri islamici e moschee semi-clandestine - affermano Marco Marsilio e Federico Mollicone, consiglieri di An in Campidoglio e in I municipio -. Ancora negli ultimi giorni abbiamo contribuito alla scoperta della moschea allestita in uno scantinato di un palazzo alle spalle di via Lanza (come denunciato dal Giornale, ndr)».
I due esponenti di Alleanza nazionale si sono dunque rivolti al prefetto Achille Serra e al questore Marcello Fulvi chiedendo «se questi luoghi di aggregazione musulmana siano controllati, censiti e monitorati in maniera adeguata insieme alla miriadi di “call center” che hanno invaso da tempo le strade di questo rione». E hanno annunciato che dell’emergenza sicurezza si discuterà giovedì prossimo a via Giulia, nella prossima riunione del consiglio municipale, quando An presenterà «una mozione per sollecitare un piano anti terrorismo all’Esquilino, per quello che è divenuto nei fatti il punto di tensione maggiore nella logica della prevenzione degli attentati a Roma». Quanto al reperimento di immagini satellitari su internet, Marsilio e Mollicone lanciano «un appello al ministro Matteoli affinché un sito collegato al ministero dell’Ambiente (atlanteitaliano.

it) venga reso inaccessibile a chi è sprovvisto di autorizzazione», giacché navigando online «è sufficiente seguire alcuni passaggi elementari per ottenere fotografie aeree con ingrandimento da uno a 1000 di qualsiasi obiettivo sensibile: dal cortile interno del Sismi, ai giardini del Vaticano, fino alle cartine militari (Igm) degli acquedotti e dei nodi ferroviari di tutte le città italiane». Sarà un caso ma dopo qualche minuto dalla diffusione del comunicato di An il sito non era più accessibile.

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