Al "Sole" giorni contati per Riotta La Borsa ci crede: azioni su del 4%

Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, potrebbe scegliere il nuovo direttore del Sole 24 Ore già entro venerdì prossimo. Le indiscrezioni su un blitz per il quotidiano diretto da Gianni Riotta e controllato dall’associazione degli industriali hanno ieri trovato diverse conferme a Milano, al termine di un comitato di presidenza di Confindustria dal quale Marcegaglia è uscita con il mandato di individuare un nuovo direttore, forse già per il prossimo consiglio direttivo, previsto per venerdì 21, al pari del cda del gruppo. I titoli del Sole sono ieri saliti in Borsa del 4,5%, dando un segnale forte verso il cambiamento.
Le cose, però, non sono così lineari. Tanto che le notizie ufficiali filtrate da Roma vanno in direzione del tutto opposta: parlano di «piena fiducia per il mandato di Riotta» e per quello dell’ad del gruppo, Donatella Treu, da parte di Marcegaglia. Anche se a condizione dell’abbandono del progetto del Sole-tabloid. Il che rende la fiducia un po’ meno «piena». Una versione che, oltre a soddisfare la Consob, mira a calmare le acque, soprattutto quelle della redazione del quotidiano che ieri non è uscito perché in sciopero. In questo modo Marcegaglia pone condizioni a Riotta e prende anche tempo, creandosi la possibilità di agire a bocce ferme, senza dare l’impressione di subire le pressioni della «piazza».
Di certo per la Confindustria e per il gruppo Sole 24 Ore - che è l’azienda degli industriali italiani, con 500 milioni di ricavi e 2mila dipendenti - il momento è cruciale. Da un lato i conti in picchiata (bilancio 2009 in rosso di 52 milioni, quello del 2010 atteso in linea, stato di crisi, perdita di 47mila copie e del 27% di abbonamenti), dall’altro un pessimo clima redazionale. L’impressione è che intorno al Sole la Marcegaglia, già alle prese con varie grane associative, si giochi la credibilità della fase finale della sua presidenza, che scade tra un anno. Non a caso alla gestione del caso-Sole, in questi giorni lavorano alacremente tutti i suoi uomini più fidati, compreso l’ex portavoce Rinaldo Arpisella.
Per la sostituzione di Riotta il nome più gettonato è quello di Roberto Napoletano, attualmente al Messaggero ma già vicedirettore del Sole, che godrebbe tra l’altro del prezioso assenso «incrociato» di Giulio Tremonti e Gianni Letta. L’alternativa, meno facile ma che piace molto a Marcegaglia, è Oscar Giannino. Invece, per un’eventuale soluzione interna, circola il ticket degli attuali vice Edoardo De Biasi ed Elia Zamboni. Nel frattempo Riotta - che gode dell’appoggio importante dell’ad di Intesa, Corrado Passera - si giocherà tutte le sue carte. Comprese le pressioni sulla redazione: ieri, dopo lo sciopero, tra i giornalisti circolava una raccolta di firme a sostegno della direzione.

Iniziativa che certo non ha contribuito a svelenire il clima. Mentre Riotta cantava vittoria per la fiducia di Marcegaglia, inviando ai suoi amici di Twitter una celebre massima di Winston Churchill: «Non c’è niente di più esilarante che essere fucilato senza risultato».

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