Spesa alle stelle e bilanci nel caos: la Corte dei conti stanga Vendola

BariLa poesia sarà pure nei fatti, come sostiene il governatore della Puglia Nichi Vendola, ma la Corte dei Conti preferisce i numeri. E quelli dell’amministrazione guidata dal portavoce di Sinistra ecologia e libertà non sono piaciuti ai giudici contabili, che nella relazione sul bilancio del 2008 non risparmiano severe bacchettate alla giunta puntando in particolare l’indice su spese e soprattutto consulenze.
I rilievi della Corte dei Conti hanno rovinato il ritorno delle vacanze di Vendola, rientrato in Puglia da qualche giorno dopo un periodo in terra canadese seguito al trionfo elettorale. Adesso, messi da parte i tripudi post voto e terminate le ferie, è tempo di programmi. Ma anche di bilanci. E i numeri analizzati dalla Corte dei Conti nella relazione della sezione di controllo non sono certo incoraggianti.
I rilievi riguardano: tardiva approvazione del rendiconto, inosservanza del patto di stabilità interno nella parte della spesa corrente, genericità di alcuni impegni di spesa e impennata dei costi promozionali. Risultato: per il 2010 la giunta è destinata necessariamente a stringere la cinghia. A tutto questo si aggiungono i primi (annunciati) contrasti nel centrosinistra sulla nuova squadra di governo. La questione più spinosa riguarda il Pd, che reclama un maggior peso e in un documento chiede «una rappresentanza rispettosa del consenso popolare» mentre l’ala franceschiniana del partito si lamenta di essere stata esclusa dalle trattative e non esita a definire «Stalin» il segretario regionale Sergio Blasi. Insomma, a sinistra si litiga sulla giunta futura mentre la Corte dei Conti spulcia il passato.
A proposito di consulenze, studi e incarichi inerenti relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, i giudici contabili scrivono che «la documentazione trasmessa dalla Regione evidenziava nel 2008 interventi per 79.800 euro», ma precisano che «l’esame del sito web istituzionale rilevava la sussistenza di numerosi altri incarichi di studio, ricerca e consulenza non trasmessi alla sezione regionale di controllo»: in tutto, secondo la lista inviata successivamente con riferimento solo a quel periodo, è stato sborsato 1.589.945 euro. Ma non è tutto, perché i magistrati si soffermano anche sulle spese promozionali: «Nel 2007 erano 4,8 milioni mentre l’anno successivo hanno toccato i 13,6 milioni». Sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti si sono innescate altre polemiche.

Secondo il segretario nazionale del Psdi, Mimmo Magistro, la notizia sulle bacchettate dei giudici contabili «è di una gravità inaudita e rende giustizia a chi da mesi aveva posto interrogativi leggendo anche i dati del ministero della Funzione pubblica».

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