I ragazzi che prendono in mano il destino

I ragazzi che prendono in mano il destino

Gesti, sguardi, corpi, di uomini e di animali. Immagini più che parole, con la macchina da presa in spalla a seguire i ragazzi protagonisti. È il cinema di due registi molto diversi. Da una parte la francese Alix Delaporte che porta a Venezia il suo secondo lungometraggio, Le dernier coup de marteau , dall'altra il turco Kaan Müjdeci che si è trasferito da 10 anni a Berlino per studiare cinema e esordisce con Sivas .

L'ultimo colpo di martello è il racconto di Victor, un ragazzo di 14 anni (interpretato splendidamente da Romain Paul), che abita da solo con la mamma (Clotilde Hesme) in un modesto camper infilato dentro un bungalow nella meticcia Camargue francese - ci sono anche famiglie di spagnoli gitani - a pochi metri dal mare. La madre si sta curando da un tumore (porta la parrucca) e mancano i soldi per andare avanti. Il ragazzo, che gioca molto bene a calcio e si è innamorato della vicina Luna, decide di prendere in mano il suo destino e di chiedere aiuto al padre (Grégory Gadebois) che non ha mai conosciuto. Così, quando entra per la prima volta al teatro dell'Opera di Montpellier, non sa nulla né di musica classica, né del padre, Samuel Rovinski, che si trova lì per dirigere la sinfonia n. 6 di Mahler (ecco il «colpo di martello» del titolo). In questo andare e venire da un genitore all'altro ricostituirà idealmente la sua famiglia, scoprendo la sua identità e la luce più chiara e splendente del suo orizzonte di eventi.

È di poco più piccolo invece Aslan, l'undicenne protagonista di Sivas che, al contrario del film francese, vive da solo con il padre in un villaggio rurale dell'Anatolia dove si svolgono abitualmente dei combattimenti tra cani. Una pratica oscena che il regista turco conosce bene avendo girato sull'argomento un documentario. Sarà anche per questo che le sequenze di combattimento sembrano reali, tanto che al termine della proiezione per la stampa un critico spagnolo ha inveito con urla di protesta contro il film. Ma il regista assicura di aver utilizzato tutte le accortezze del caso senza maltrattare gli animali che erano equipaggiati con guaine di gomma contenenti sacchettini di zucchero.

Comunque, nel film, al termine di una di queste lotte il ragazzino adotterà un cane apparentemente malconcio che chiamerà Sivas e che utilizzerà per impressionare la coetanea Ayse di cui s'è invaghito. Allo stesso tempo, una volta che l'animale si è ristabilito, lo accompagnerà ancora una volta a combattere in un viaggio che rappresenterà per lui anche l'ingresso definitivo nell'età adulta.

PArm

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica