Purtroppo quello che è un dettaglio visto cento volte al cinema - una siringa con l'ago conficcato nel braccio e accanto una bustina d'eroina - è diventata la tragica realtà, confermata da fonti della polizia di New York, di come è stato trovato l'altra sera il corpo dell'attore 46enne premio Oscar Philip Seymour Hoffman. La polizia ha trovato 50 bustine contenenti eroina nel suo appartamento, forse si tratta di dosi letali, ma non è ancora stato accertato. E già si inizia a scavare nella sua vita privata, con le voci di una conclusione della relazione, dopo 15 anni e tre figli piccoli, con la compagna, per dare un senso a una fine così inaspettata. Anche se il Truman Capote cinematografico aveva rivelato di essersi recato lo scorso maggio in una clinica per la riabilitazione dalle droghe. Tutta Hollywood piange la scomparsa dell'attore, ritenuto unanimemente il più grande della sua generazione, con dichiarazioni sincere, non di circostanza. Da Jeff Bridges con lui ne Il grande Lebowski («Era un ragazzo meraviglioso, così ricco di talento») a Jim Carrey («Un'anima stupenda. Per i più sensibili tra noi il rumore può essere troppo») a Val Kilmer («Lo amavo moltissimo. La dipendenza deriva dal cercare di fuggire al dolore di vivere») a Madonna («Perdiamo un altro genio»).
La notizia della morte di Hoffman ha fatto preoccupare i fan di Hunger Games, il blockbuster a cui aveva regalato l'ambiguo personaggio di Plutarch Heavensbee nel recente secondo episodio La ragazza di fuoco. Pare però che l'attore abbia girato tutta la prima parte (in uscita il 21 novembre 2014) dell'ultimo capitolo Il canto della rivolta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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