Un impareggiabile virtuoso delle tastiere. Keith Emerson, morto, secondo indiscrezioni suicida, nella sua villa di Santa Monica in California, è stato uno dei musicisti simbolo del Progressive, uno dei primi tastieristi a usare il Moog e, soprattutto a suonarlo dal vivo.
Nato a Tomorden, nello Yorkshire nel 1944, si era formato ascoltando i grandi pianisti di jazz e studiando musica classica. Ed è proprio fondendo virtuosismo tecnico, repertorio classico e rock che è entrato nella storia. Alla grande notorietà è arrivato sul finire degli anni '60 con i «Nice», un trio con cui ha messo a punto la formula che gli ha dato il successo mondiale: basso, batteria e tastiere, sul piano strumentale, fusione di repertorio classico, rock su quello musicale.
Gli anni del trionfo coincidono con la formazione di un trio all star insieme a Greg Lake, bassista e cantante proveniente dai King Crimson e Carl Palmer, batterista super virtuoso che invece suonava negli Atomic Rooster. Gli Emerson, Lake & Palmer (El&P) negli anni '70 fecero furore fin dal primo album. Emerson, con i suoi giubbotti dei pelle e i lunghi capelli biondi, maltrattava un muro di tastiere, producendosi in vertiginosi virtuosismi, sbatacchiava il suo organo Hammond, aggredendolo con coltelli. Furono proprio questi eccessi musicali che, a lungo andare, generarono la furia rigeneratrice del Punk.
Finita l'epopea degli EL&P, la sua carriera non ha più conosciuto la stessa popolarità, anche se ha avuto un successo clamoroso con una versione di «Honky Tonk Train Blues» di Mead Lux Lewis che in Italia è stato usato come sigla di un programma tv e con la colonna sonora di «Inferno» di Dario Argento e «Godzilla». Dicevano di lui: «Jimi Hendrix sta alla chitarra come Emerson sta alle tastiere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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