Tricarico disegna ed è subito erosIl cantautore di culto coltiva la passione per matite, pennarelli e ritratti osé

Voleva una Vita tranquilla e invece, a giudicare dal segno tormentato dei suoi lavori, si direbbe un irrequieto grafomane inseguito da fantasmi e ossessioni, soprattutto quella del sesso. Nel mondo della musica italiana Francesco Tricarico è una figura di culto con non infrequenti visite nel mainstream e rimane, a mio avviso, tra i cantautori più originali dell'ultimo decennio. Con svogliatezza e noncuranza ha interpretato una delle più belle storie autobiografiche in Io sono Francesco, dove dava della puttana alla maestra che ne ignorava la morte del padre. Per Celentano ha scritto La situazione non è buona e diverse volte ha calcato, quasi da intruso, il palco del Festival di Sanremo.
Sornione, in apparenza timido, nascosto dietro una montagna di ricci, Tricarico è in realtà un consumato performer. Il suo mondo non si esaurisce nella musica poiché nutre una passione autentica per le arti visive, in particolare per il disegno. Il suo è un mondo un po' folle, dove tutto è sesso, senza lasciar troppo all'immaginazione, in bolge orgiastiche che ricordano a tratti la poetica di Hieronimus Bosch.
Lavora in un appartamento studio di Milano, in maniera piuttosto compulsiva e fuori dagli schemi. Fossimo in America probabilmente avrebbe avuto la stessa popolarità di Daniel Johnston o di Devendra Banhart, colleghi musicisti che se la cavano benissimo anche con matite e pennarelli. Qui in Italia c'è sempre qualche riserva di troppo su chi tenta il «doppio mestiere». E invece lui è davvero bravissimo a immaginare situazioni davvero complesse, avendo sviluppato il gusto per l'arte erotica raccontata come un Kamasutra dei giorni nostri da far invidia a Jeff Koons e Cicciolina.
Certo questi lavori andrebbero vietati ai minori e non hanno in apparenza nessun legame con la sua musica, fatta eccezione per un certo gusto del frammento, della fragilità e dell'incompiutezza.

Ancora nessuna galleria d'arte contemporanea si è accorta del suo talento grafico: insieme abbiamo esposto i disegni in qualche collettiva, tra suoni e hard-core, e sempre ha destato interesse. Ma molto ancora resta da scoprire nella sua opera.

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