Primo rinforzo per Mancini: è fatta per Podolski

Arriva in prestito: 600mila euro per sei mesi. Il tecnico: "Ha esperienza e qualità"

Primo rinforzo per Mancini: è fatta per Podolski

Il primo rinforzo per l'Inter di Roberto Mancini è arrivato già ieri a Linate, accolto da una folla entusiasta e un po' intemperante di tifosi nerazzurri, e oggi si sottoporrà alle visite mediche: Lukas Podolski, 29 anni, è di fatto un ex attaccante dell'Arsenal che l'ha ceduto in prestito senza obbligo di riscatto per sei mesi a una cifra che si aggira intorno ai 600mila euro più bonus (in base al piazzamento finale dei nerazzurri in campionato, massimo un milione di euro). Lo staff nerazzurro ha dunque trovato un esterno d'attacco, settore su cui il tecnico jesino punta molto (e Ausilio ha incontrato anche il fratello-agente di Shaqiri, conteso con la Juve). «I tedeschi all'Inter hanno fatto sempre benissimo...», è il Mancio-pensiero. «Podolski lo conosco abbastanza bene, è un mancino che calcia benissimo e può ricoprire diversi ruoli in attacco. Viene dall'Arsenal, ha vinto i Mondiali, ha una grande esperienza», aggiunge.

L'Inter di oggi è in fase di ricostruzione e non è paragonabile a quella allenata dal 2004 al 2008. «Quando è arrivata la telefonata, ci ho pensato un po'... Poi l'Inter, per la quale ho un grande affetto, ha continuato a chiamare... Era difficile dire di no... Di solito non si torna mai dove si è fatto qualcosa di buono, perché c'è il rischio di fare peggio. Non era mia intenzione tornare in Italia, c'erano altre situazioni che non sono andate avanti. In realtà, questa è una sfida bella e difficile: ci provo, sono ancora giovane...», dice il tecnico. Il club deve fare i conti con un nuovo contesto economico: «Le squadre che spendono sono rimaste poche. Non vorrei che fosse come l'Europa, a forza di non spendere si va sempre in recessione». L'attenzione al bilancio può offrire spazio ai talenti provenienti dal settore giovanile? «Se i giovani hanno qualità e merito, avranno spazio. Bonazzoli, in particolare, ha qualità enormi. A volte bisogna saper aspettare, perché i giovani possono sbagliare e commettere errori».

In un'annata complessa, bisogna stringere i denti. «Mancano ancora 5 mesi alla fine della stagione: quando si ricomincia a costruire qualcosa, un po' di sofferenza deve esserci. Il buon proposito è quello che ho sempre avuto: crederci sempre».

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