Benny Casadei LucchiSegreto contro segreto. Trovata tecnica contro trovata tecnica. Se non altro, adesso, a tutti gli effetti, la Ferrari ha qualcosa di particolare che le consente di fare cose. Basta, dunque, affrontare le furberie über alles senza poter dire bah. Sulla pista desertica e buia del Bahrein, Hamilton primo e Rosberg secondo con Seb Vettel terzo distante mezzo secondo (Raikkonen 4°) raccontano di due macchine ormai vicine e furbe entrambe ma in modo diverso: la Mercedes del manettino che regala potenza in qualifica e però ci sono parametri e limiti di consumo benzina che andrebbero rispettati e non si capisce come ci riesca. E la Ferrari della partenza monstre australiana (ma anche altrove, vedi Budapest 2015) che pare sembra si dice abbia ormai perfezionato il sistema.Fatto sta, Lewis Hamilton centra la seconda pole di fila, la numero 51 in carriera e soprattutto infrange il record della pista che reggeva da 11 anni (1'29"493 ieri contro l'1'31447 di De La Rosa nel 2005 e l'1'32"571 dello stesso Lewis lo scorso anno), per cui siamo alla santificazione dell'ibrido che ormai dimostra anche nelle prestazioni di essere il futuro. Quanto al duello di vertice Italia-Germania dice molto il boss di Hamilton in Mercedes, Toto Wolff, quando spiega, forse quasi a voler vestire i panni dell'esorcista, che «il caldo avvantagga un po' le Ferrari e comunque manca poco per vedere delle Rosse in pole...».Spera con tutto se stesso che sia davvero così Seb Vettel che ha nel viso mogio ciò che serve per rincuorare i tifosi di rosso vestiti. Se è scontento dopo un terzo tempo è buon segno. «Ci manca qualcosa, ci siamo avvicinati molto alle Mercedes ma ci sono ancora certe cose che non riusciamo a fare. Però in ogni punto della pista ho sentito di avere per le mani una macchina a posto. E ora non posso che augurarmi una bella partenza, magari come in Australia... E spero di vincere».Quanto al tormentone qualifiche a eliminazione, ieri nel Q3 non abbiamo assistito alla pista vuota di Melbourne, ma neppure al duello a due auspicato. Mercedes e Ferrari si sono giocate le prime file come con il vecchio sistema. Resta il fatto che sia in Q1 e Q2 pista vuota in anticipo. Sul tema è intervenuto Ecclestone che ha ribattuto alla metafora del gelato scelta da Vettel per criticare le qualifiche. Aveva detto che la F1 sembra un gelataio che serve lo stesso gusto benché i clienti ne chiedano un altro.
E il vecchio Bernie: «I piloti possono dire quello che vogliono (oggi ci sarà vertice dei team con Todt e il boss inglese, ndr) tanto non possono fare nulla...». Quanto ai gelati, «Vettel piuttosto nel parli con la Ferrari visto che sono loro che da due anni hanno una gelateria...». Non fa ridere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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