In questo Tour d'Italie, vincono solo i francesi, che non s'incazzano, ma si beano di essere forti.
Perdono la maglia gialla di Bardet, ma si portano in casa una tappa sontuosa con il 23enne talentino normanno Kevin Vauquelin, il quale si aggiudica più che meritatamente la tappa in una Emilia Romagna a festa, che spumeggia gioia e passione da ogni poro.
Vince questo ragazzotto di 23 anni del Calvados. I colleghi francesi dicono che abbia i numeri per diventare un grande, al suo primo Tour un numero lo fa per davvero, con intelligenza tattica e tenuta. Pedala facile, e questa è una dote che hanno solo i campioni.
Ultimo della lista di francesi candidati ad interrompere il digiuno al Tour che dura da Bernard Hinault 1985, Kevin in bicicletta è semplicemente un prodigio, avendo dimostrato di sapersela cavare un po' dappertutto: dalla bmx alla pista dove ha un discreto medagliere.
In fuga fin dal via con altri dieci, il francesino se ne va da solo nell'ultima ascesa del San Luca, a poco meno di 15 dall'arrivo, seminando il norvegese a pois Abrahamsen, e regalando il secondo successo in due tappe in questo Tour d'Italie: roba da tornare qui anche il prossimo anno.
Arriva il Tour a Bologna e i vigili decidono di indire uno sciopero, forse è per questo che in cima alla classifica già ben definita c'è però affollamento, un vero e proprio ingorgo.
Quattro al comando con lo stesso tempo: se non è un inedito, poco ci manca. Non è una novità Tadej Pogacar in giallo, così come quelli che gli sono alle spalle con lo stesso tempo: Evenepoel, Vigegaard e Carapaz nell'ordine.
Non è una novità nemmeno lo scatto dello sloveno sul secondo passaggio del San Luca, trasformato per l'occasione in un vero Maracanà a cielo aperto, ma qui gli resta incollato il solito Vingegaard. «Sono contento di esser tornato in giallo: ho provato a far scoppiare il gruppo, ma Vingegaard ha dimostrato di star bene», il commento dello sloveno.
Sorride Giulio Ciccone, anche lui reduce da quattro giorni con il Covid, ma più che pimpante in una tappa che non era propriamente disegnata per lui. L'abruzzese è bravo a limitare i danni e torna in albergo con un decimo posto in classifica generale, a soli 21 dalla maglia gialla.
Oggi terza tappa: da Piacenza
a Torino, 230 chilometri. Tappa per velocisti, prima di sconfinare domani in Francia, attraverso il Galibier, che ci ricorda il volo di Pantani e ci rimarca che questa volta non avremo nessuno capace di spiccare il volo.
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