Conte ha una fretta Premier e scatena l'asta sul suo futuro

Antonio stasera può diventare campione d'Inghilterra. E tra Suning e Abramovich lui ci guadagna di sicuro

Conte ha una fretta Premier e scatena l'asta sul suo futuro

Londra - Parlare a nuora perché suocera intenda. Una triangolazione di messaggi dal quale uscirà il futuro di Antonio Conte. Che al di là delle dichiarazioni di rito, scontate nella loro inevitabilità, appare in mezzo a due fuochi. Una posizione tutt'altro che scomoda, per la verità. Perché se 12 mesi fa, grazie al buon biennio alla guida dell'Italia, accoglieva di buon grado l'offerta del Chelsea, ora è mezza Europa che bussa alla sua porta. Merito di un'annata che questa sera potrà rinverdire la sua vocazione di vincente. Un successo sul campo del West Bromwich, già in vacanza (due punti nelle ultime otto giornate), gli garantirebbe la matematica sicurezza della Premier League. Il sesto campionato nella storia del Chelsea, il secondo centrato da un italiano (Ancelotti, 2010).

L'attesa è alta, eppure la vigilia è ruotata attorno alle speculazioni di mercato. Il corteggiamento dell'Inter è noto da tempo, così come i tentennamenti dell'interessato. Che probabilmente non ha fretta di tornare in Italia, ma pretende di ridiscutere la sua permanenza a Stamford Bridge. A livello economico, ma non solo. Richieste che inizialmente Roman Abramovich non era disposto ad accontentare. Ma di fronte al concreto rischio di perdere l'allenatore che ha risollevato i Blues dal punto più basso del loro recente passato (decimo posto), ha effettuato una repentina virata.

Sul tavolo c'è già un nuovo contratto che attende solo la firma del tecnico italiano: quattro anni la durata, 12 milioni di euro lo stipendio annuo. Cifre che proietterebbero Conte subito dietro ai santoni della Premier, Pep Guardiola e José Mourinho. Ma l'offerta del tycoon russo include anche l'allargamento dello staff tecnico, su indicazione dell'interessato, e un mercato non da spending review. Conte pretende almeno un top-player per reparto, per disputare una Champions da protagonista. «Quando arrivi in un nuovo club speri di restare per molti anni per costruire qualcosa di importante. Ho ancora due anni di contratto, il mio desiderio è di restare», le sue parole ieri. Una volontà che deve però collimare con le ambizioni del club. Al quale ha già presentato la lista dei desideri, da Romelu Lukaku ad Alvaro Morata fino ad Alexis Sanchez. Ripetere la stagione che sta per concludersi sarebbe impossibile con la stessa rosa, o peggio puntando sui giovani. Impossibile immaginare un secondo fiasco di fila degli altri top-team inglesi, a cominciare dalle sorelle di Manchester.

Ecco perché Conte esige un budget possente per l'estate, e nel frattempo danza anche con l'Inter (che guarda anche a Luciano Spalletti e Diego Simeone). La suggestione di allenare gli arci-rivali della Juventus, che lo aveva scaricato senza troppi complimenti dopo un triennio di soli scudetti, è invitante. Abbastanza da consigliargli di posticipare di qualche settimana la decisione su dove allenare il prossimo anno.

Manca ormai solo l'aritmetica sicurezza al titolo. E il 27 maggio può centrare anche il double (finale di Fa Cup contro l'Arsenal). A quel punto, con le tasche piene di trofei, al tavolo dei negoziati con il Chelsea potrà dettare termini e condizioni.

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