La pandemia da coronavirus ha messo in ginocchio il mondo intero, calcio compreso. Greg Clarke presidente della FA, la Football association, ha lanciato il grido dall'allarme per quanto riguarda il football inglese, patria dove è nato questo fantastico sport tantissimi anni fa: "Molte comunità potrebbero perdere i club nel loro cuore con poche possibilità di risurrezione", queste le sue parole riportate dalla Bbc che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione.
Secondo Clarke c'è il rischio concreto di perdere diverse squadre, dalla Premier League alle serie minori a causa di questa grave crisi economica che sta dilaniando l'Europa e il mondo intero. "Di fronte a questa avversità senza precedenti, tutte le parti interessate, giocatori, tifosi, club, proprietari e amministratori, devono intensificare e condividere l'impegno per mantenere il gioco in vita", il numero uno della Football Association è parso preoccupato ma allo stesso tempo cercherà insieme alle istituzioni di trovare una soluzione che accontenti tutti: "È tempo che le parti concordino una causa comune per salvare il nostro gioco. Il calcio è un gioco di squadra e ora è il momento del lavoro di squadra".
Il presidente Clarke non sa se e quando ripartiranno i vari campionati in Inghilterra e ha cercato di volare basso senza dare date e certezze ai tifosi: "Siamo impegnati a cercare di concludere la stagione professionistica ma potremmo non essere in grado di farlo. Il calcio non è la nostra priorità, lo è la vita umana e faremo quindi quello che dice il governo".
Taglio stipendi?
Tutte le federazioni stanno cercando di trovare una soluzione e anche in Italia c'è stato un aspro scontro verbale tra Lega Serie A e Aic, associazione italiana calciatori, per quanto riguarda il taglio degli stipendi. Anche in Inghilterra l'argomento è attuale e scottante e qualche giorno fa si era arrivati a parlare di taglio del 30% di stipendio: "Nella riunione odierna sono state prese in considerazione le implicazioni sportive e finanziarie per i club della Premier League, nonché per la FA, EFL e la National League".
La nota si concludeva parlando appunto di questo taglio di stipendio ai calciatori: "Di fronte a perdite sostanziali e continue per la stagione 2019/20 da quando è iniziata la sospensione delle partite e per proteggere l'occupazione, i club della Premier League hanno concordato all'unanimità di consultare i loro giocatori in merito a una combinazione di riduzioni condizionate e rinvii pari al 30% della retribuzione annua totale.
Questa linea sarà costantemente sottoposta a revisione al variare delle circostanze. La Lega sarà regolarmente in contatto con il PFA, e il sindacato parteciperà a un incontro che si terra' domani tra Lega, giocatori e rappresentanti del club".
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