Il doppio muro dell'Italia a protezione di Gigio. Imbattuto e in silenzio

Donnarumma fermo a zero gol subiti in 3 gare e a secco di parole dopo un mese in azzurro...

Il doppio muro dell'Italia a protezione di Gigio. Imbattuto e in silenzio

Comincia a fare molto rumore il silenzio imbarazzato di Gigio Donnarumma in Nazionale. Da quasi un mese è in ritiro con il club Italia per l'europeo 2020 iniziato con un trittico travolgente ma non ha ancora messo la testa fuori da Coverciano né dall'albergo romano eletto a residenza del club Italia in preparazione delle tre partite del girone iniziale. A dire il vero neanche prima del raduno in Sardegna con Mancini e il gruppo dei sodali azzurri datato 24 maggio, Donnarumma è mai uscito dalla sua bolla.

Gli archivi documentano che anche nei mesi precedenti vissuti a Milanello, Gigio è mai uscito allo scoperto per parlare della sua condizione, del suo futuro e del suo rapporto con il Milan. Furono Maldini e Pioli a organizzare una sorta di cordone di sicurezza con il contributo dell'ufficio stampa per evitargli qualsiasi esposizione mediatica. Ci fu una sola eccezione, concordata con il suo agente Raiola, probabilmente: e fu scelta Sky ma in quella occasione non ci fu nessuna domanda sul tema scottante. Solo dinanzi alla rivolta, improvvisa, dei curvaioli a Milanello, qualche giorno prima di Juve-Milan, Donnarumma fu costretto a uscire dalla sua comfort zone e parlare con i tifosi già sicuri della sua partenza per altri lidi. In quella occasione -scandita secondo una narrazione amica da qualche lacrima del giovanotto e dal suo risentimento verso il club che l'aveva spinto ad affrontare il faccia a faccia - Gigio rispedì al mittente la minaccia («se vai alla Juve domenica non devi giocare») e promise che avrebbe deciso del proprio futuro con la sua testa e non su suggerimento di Raiola.

Adesso è tutto passato. Donnarumma si è vestito d'azzurro, il passaggio alla Juve è saltato dopo l'avvento di Allegri e l'uscita di Paratici, è entrato in vigore con le visite mediche dell'altro giorno il trasferimento al Psg con un ricco contratto (12 milioni netti l'anno per 5 anni) ma di Gigio a colloquio con i giornalisti non c'è ancora nessuna traccia. Sui social, posta messaggi legati alle partite della nazionale presi d'assalto dai risentiti tifosi milanisti, altro pessimo costume di casa nostra. I fischi dell'Olimpico di domenica sera, all'atto della sostituzione con Sirigu, hanno svelato un'ammaccatura della sua immagine slegata alle vicende rossonere. Da qualche ora c'è stata una richiesta ufficiale all'ufficio stampa della Nazionale per portare Donnarumma in conferenza. La risposta formale è stata molto asciutta («ha già rilasciato una intervista esclusiva con l'Uefa») confermando l'impressione che resista, dietro le quinte, una sorta di impegno collettivo a non esporre il 22 enne portiere della Nazionale all'assedio dei media.

In materia c'è un precedente molto pittoresco, riferito all'europeo del 2012.

In quell'occasione, Prandelli e Valentini, il capo ufficio stampa della federcalcio, tennero lontano, fino a quando fu possibile, dalle conferenze Cassano. Alla prima occasione, venne fuori un putiferio con la risposta colorita di Antonio sul tema dei calciatori gay. La polemica durò un paio di giorni. Cassano e Balotelli trascinarono l'Italia in finale.

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