Facile tris della Lazio. E terzo posto solitario

Il miglior attacco del campionato (56 gol) non spreca l'occasione contro l'Udinese

Facile tris della Lazio. E terzo posto solitario

Roma - La Lazio blinda il suo terzo posto battendo l'Udinese nel recupero e lo fa in modo autorevole, mandando un messaggio minaccioso a Roma e Inter: priva in partenza di quattro titolari, uno per infortunio e tre per turnover ragionato alla vigilia del doppio confronto in trasferta col Milan, ha tenuto sempre la partita in pugno dimostrando che quest'anno può disporre di una rosa più ampia rispetto alle stagioni in cui aveva sofferto parecchio l'impegno su tre fronti.

Come già si sapeva non c'è Immobile (che proverà a recuperare almeno per la semifinale d'andata di Coppa Italia in programma mercoledì prossimo) e tirano il fiato anche Luis Alberto, Marusic e Lulic. Davanti Inzaghi si affida a una coppia di piccoletti, Nani - nomen omen - e Felipe Anderson, ma per tutto il primo tempo i due faticano a trovare la profondità e la manovra non ha sbocchi. Anche l'Udinese è priva di molte pedine-chiave (ko Widmer, Adnan, Berahmi e Lasagna, in panchina Jantko e De Paul) e fatica a combinare qualcosa. Ne viene fuori una prima frazione noiosa in cui solo un grande Lucas Leiva emerge dal grigiore e in cui due episodi decidono il risultato: al 22' Milinkovic-Savic, fin lì sonnacchioso, ributta nei pressi della porta un traversone di Basta e Samir, nel tentativo di anticipare Parolo, infila di testa nella propria porta. Quattro minuti dopo, invece, Strakosha si supera su un diagonale di Barak fuggito in contropiede e poi sulla respinta Radu in scivolata chiude lo specchio a Perica.

La Lazio, che nei primi mesi della stagione spesso faticava in avvio di ripresa, stavolta cambia marcia al rientro in campo: Milinkovic lievita e indovina il corridoio per Felipe Anderson, che brucia sullo scatto il connazionale Danilo e sul suo cross mancino dal fondo il piattone di Nani vale il 2-0. È ancora lontano parente del giocatore brillante che saltava l'uomo, il portoghese, ma quando deve tirare non si fa pregare ed è già a quota 3 gol in 8 spezzoni di partita.

Oddo prova a scuotere i suoi con l'inserimento di De Paul per Barak e il passaggio al 4-3-1-2, ma non è la serata dell'Udinese, che dopo una striscia di 5 vittorie e due pari conosce di nuovo la sconfitta: in trasferta, addirittura, non le capitava dal 15 ottobre a Firenze. La Lazio sfiora il 3-0 con Milinkovic (colpo di testa ribattuto sulla linea da Perica) e poi gestisce il risultato con pochi brividi: solo un paio nel finale, quando Strakosha prima regala un pallone coi piedi e poi si fa perdonare con una super parata su De Paul, e quando Fofana sfiora il 2-1 con un gran destro da fuori.

Ma la porta laziale resta vergine e addirittura arriva in contropiede anche il terzo gol, con Felipe Anderson che dentro una partita confusionaria aggiunge anche un diagonale vincente all'assist per il raddoppio. Sono 55 in 21 giornate, i gol biancocelesti in campionato, 5 più della Juve e 2.61 di media a partita: perfino Immobile, in questo momento, non sembra essere indispensabile.

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