È l'estate dei Mondiali, d'accordo. Con tutto quel che ne consegue: nessuno si fa prendere per il naso e chi deve vendere aspetta. Risultato: chi deve comprare, salvo rare eccezioni e salvo soprattutto chi non ha a che fare con giocatori impegnati nella rassegna iridata, pure. È il caso (anche) della Juventus: tirata per la giacca di qua e di là ma, al contrario delle ultime estati, ancora ferma al palo. Con tanta carne sul fuoco, ma a secco di colpi: è partito Immobile (con relativa plusvalenza), ma lì ci si è fermati. E lì si rischia di rimanere per un bel po', come aveva predetto John Elkann un paio di settimane fa: «Valuteremo dopo il Mondiale». Il che potrebbe anche innervosire il già suscettibile Conte.
I nomi, alla fin fine, sono ormai noti e riguardando soprattutto l'attacco, atteso a un repulisti pressoché totale: Tevez resterà e ci mancherebbe pure, il resto chissà. Persino Llorente sa di potere fare la valigia e non certo per mancato rendimento (18 gol all'attivo): l'essere però arrivato a parametro zero, i 29 anni compiuti e il mercato che continua ad avere in Spagna (Barcellona e Valencia) lo rendono sacrificabile in nome del sacro bilancio. Perché, con un rosso che al 30 giugno sarà a cavallo dei trenta milioni, mettere in cassa denaro fresco per una cifra lì intorno stuzzica non poco. Tradotto: non è detto che il Re Leone parta davvero ma, nel caso, nessuno si strapperebbe le vesti e si percorrerebbero strade alternative. Tre sono al momento i nomi dell'eventuale nuova prima punta, due quasi sbarbatelli e un evergreen: Alvaro Morata (Real Madrid), Romelu Lukaku (belga di proprietà del Chelsea, la scorsa stagione in prestito all'Everton con cui ha segnato 16 gol in 33 presenze) e lo svincolato Didier Drogba. Il problema, al solito e anche in questi casi, sono i soldi: Marotta, al netto delle eventuali cessioni di uno tra Vidal (costato 11 milioni) e Pogba (pressoché nulla), deve comunque agire con il bilancino e usare tutta la diplomazia del mondo. Su Morata c'è mezza Europa, su Lukaku pure e in effetti si tratta di un classe 1992 e un 1993 cui tutti predicono un futuro radioso: acquistarli oggi garantirebbe anche un'eventuale futura cessione senza il rischio di sbagliare investimento. Per Morata, però, il Real vorrebbe 30 mln cash o un prestito oneroso con diritto di controriscatto che non entusiasma Agnelli, mentre per Lukaku (assistito da Raiola e ieri protagonista di un inequivocabile «voglio andarmene») non si comincia a parlare per meno di 25 milioni, cifra che per esempio l'Atletico Madrid potrebbe anche spendere dopo avere ceduto Diego Costa proprio ai Blues.
Di contorno, tanto altro con annesse voci ai limiti del fantacalcio tipo quella che vorrebbe la Juve pronta a offrire 45 milioni al Real Madrid per Di Maria.
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