Roma La Lazio sta bene. Nonostante la partita con la Sampdoria fosse la sesta in 17 giorni, è riuscita a stringere i denti e a portare a casa altri tre punti che la tengono agganciata alla Roma e un punto sopra l'Inter. È crollata a Salisburgo, è vero, ma nelle ultime 5 giornate di campionato, con 4 vittorie e un pareggio nel derby, ha fatto 5 punti più dei giallorossi e 3 più dei nerazzurri. Continuando a segnare a raffica col suo attacco da 117 gol stagionali: ieri ha calato un altro poker con le incornate di De Vrij (il difensore più prolifico della serie A con 6 gol) e del redivivo Milinkovic-Savic (terzo biancoceleste ad arrivare in doppia cifra) e grazie all'opportunismo di Immobile. Che anche in una giornata storta fino a 5 minuti dalla fine è riuscito ad aggiungere altre due reti al suo bottino stagionale: è a quota 29 in campionato e a 41 in stagione, ha agganciato Messi nella classifica della Scarpa d'Oro e davanti a loro c'è solo Salah.
La voglia di Champions degli aquilotti, insomma, si è rivelata molto più forte dell'interesse della Sampdoria ad entrare in Europa League, invero non pervenuto. Il capitombolo del Milan con il Benevento offriva un'ottima chance ai blucerchiati che però l'hanno buttata via con una prestazione molle, in cui hanno retto per una mezz'ora in entrambi i tempi senza rendersi mai troppo pericolosi e sono stati spazzati via quando la Lazio ha deciso di premere sull'acceleratore. Se non fosse stato per Viviano, il passivo avrebbe potuto essere anche peggiore nonostante il pomeriggio di scarsa vena di Felipe Anderson, un Immobile generoso ma stanco e perennemente in fuorigioco più altri due-tre con la spia della riserva accesa: l'encomiabile Leiva, capitan Lulic, e Parolo, frettolosamente recuperato da Inzaghi e costretto a uscire dopo soli 19' per un trauma distrattivo all'inguine (una ricaduta che rischia di tenerlo fuori per un po'). I trascinatori di giornata sono stati due: Radu che a una gigantesca prestazione difensiva ha aggiunto il cross per l'1-0 e Milinkovic-Savic che dopo aver sbloccato il risultato è tornato dominante come non lo si vedeva da un bel pezzo.
Con quattro partite ancora da giocare e tre squadre per due posti, divise da un solo punto, questa corsa alla Champions rischia di essere decisa dai rispettivi calendari: un po' più semplice quello della Roma, più complicato quello di Lazio e Inter che oltretutto si ritroveranno di fronte all'Olimpico nell'ultima giornata. «Speriamo che le nostre rivali possano perdere qualche punto contro la Juve - ha confessato Inzaghi -, ma noi dobbiamo pensare solo al prossimo scoglio che si chiama Torino e non sarà semplice».
Una concentrazione assoluta che non è stata intaccata dalle domande sul suo futuro e su Liverpool-Roma: «Ho altri due anni di contratto, sto bene a Roma e voglio rimanerci ancora a lungo. Per chi farò il tifo martedì sera? Per nessuno». Che abbia detto il vero oppure no, gli va dato atto che era l'unico modo per uscirne, alla vigilia di una sfida che tiene la capitale col fiato sospeso...
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