L'Onu si schiera dalla parte di Muntari: "Deve essere esempio per tutti"

Muntari domenica pomeriggio aveva abbandonato il campo durante il match contro il Cagliari: "I tifosi mi facevano i cori razzisti durante la partita"

L'Onu si schiera dalla parte di Muntari: "Deve essere esempio per tutti"

Sulley Muntari aveva abbandonato il campo durante il match contro il Cagliari per via dei cori razzisti ricevuti da alcuni tifosi rossoblù. Ecco le sue parole a Premium Sport: "Avete visto tutti quello che è successo. I tifosi facevano i cori durante il primo tempo. C'era un bambino piccolo che li faceva con i genitori vicino. Allora sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnare che non si fanno queste cose. Serve dare esempio per farli crescere bene. Poi nel secondo tempo è successo con la loro curva e ho parlato con l'arbitro. E lì mi ha fatto inc... Mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Gli ho chiesto 'ma tu non hai sentito?' Ho insistito dicendogli che doveva avere il coraggio di fermare la partita. L'arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio".

Muntari ha ricevuto la solidarietà da tanti esponenti del calcio e non solo: anche l'Onu, nella figura di Zeid Ra'ad al-Hussein, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, si è schierato dalla parte del calciatore ghanese, ex Milan: "Nelle mie missioni in diverse parti del mondo vedo i difensori dei diritti umani come una fonte d'ispirazione per tutti noi qui all'ufficio dei Diritti Umani all'ONU e possono aiutare a prevenire la perdita di fondamentali diritti umani.

A tal proposito voglio evidenziare il caso di Sulley Muntari del Pescara che è uscito dal campo per protesta quando l'arbitro lo ha ammonito per aver protestato essendo stato vittima di insulti razziali. Bisogna fare di più quando ci sono casi di razzismo su campi nazionali o internazionali".

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