Nessun dramma in casa Astana: la maglia è andata, ma più di così non si poteva fare. Questa la sintesi del Nibali-pensiero, e il corridore siciliano è apparso sereno al termine della nona frazione del Tour de France.
"Non c'è da perdere la testa"- ha dichiarato nell'immediato dopo-tappa, sottolineando poi come nella difficile giornata odierna con arrivo in salita non toccherà alla sua squadra lavorare. C'è un po' di dispiacere, normale che sia così, ma anche un certo sollievo nelle sue parole: "Oggi è stata dura, l'inseguimento ai fuggitivi difficile, però l'abbiamo superata bene".
Lo "Squalo" lascia poi intuire che la sua formazione aveva la situazione sotto controllo, visto che nella mega-fuga non c'erano uomini pericolosi.
"L'unico ad aver guadagnato è stato Rolland"- ha sottolineato Nibali.
Il Francese è rientrato nella top ten, ma rimane a distanza di sicurezza e bisogna dire che finora non è mai sembrato un vero pericolo. Nel primo, breve, arrivo in salita si è staccato e dà l'impressione di accusare le fatiche del Giro d'Italia corso a Maggio.
Il Siciliano, però, vuole togliersi un sassolino dalla scarpa e punta il dito contro gli altri team:
"Noi abbiamo lavorato tutto il giorno e nessuno ci ha aiutato". Il fresco campione d'Italia, però, non si scompone e si dice tranquillo, poiché sa di poter contare su una squadra forte: "Ci siamo difesi bene e i ragazzi hanno fatto un buon lavoro".
Sulla stessa linea le dichiarazione del direttore sportivo del team kazako, Giuseppe Martinelli:
"È una maglia lasciata, non persa"- precisa subito -"nella fuga c'erano troppi corridori e abbiamo preferito non spremere la squadra".
538em;">L'economia del team prima di tutto, dunque, come emerge anche dalla sibillina dichiarazione del boss dell'Astana Vinokourov: "Una bella giornata per la Francia"- dice riferendosi al fatto che il 14 Luglio ci sarà un corridore francese in maglia gialla.
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