Moratti cambia, via Ranieri Al suo posto Stramaccioni

Dopo la sconfitta a Torino con la Juve arriva la risoluzione contrattuale con il tecnico. Ora tocca al 35enne Andrea Stramaccioni, vincitore della Champions con la primavera

Moratti cambia, via Ranieri Al suo posto Stramaccioni

Milano - Claudio Ranieri non è più l’alle­natore dell’Inter. Arriva Andrea Stramac­cioni, il tecnico della Primavera che pro­prio domenica a Londra aveva rallegrato il cuore del presidente vincendo la pri­ma edizione della Next Generation Se­ries , subito ribattezzata con un po’ di pre­sunzione la baby Champions.

Il comuni­cato arriva alle 22.10 sul sito della socie­tà: «Il Presidente Massimo Moratti e tut­ta F.C. Internazionale ringraziano Clau­dio Ranieri e il suo staff per la professiona­lità e l’impegno profusi, con sincerità, in questi mesi alla guida della squadra. F.C. Internazionale comunica inoltre di aver affidato la squadra ad Andrea Stramac­cioni... Il più grande e affettuoso in bocca al lupo ad Andrea Stramaccioni che da domani sarà al lavoro con la squadra al centro sportivo 'Angelo Moratti'».

Mancano le parole «esonero» e simili perché il divorzio è stato celebrato con una risoluzione consensuale del contrat­to biennale che, questa mattina, Ranieri sarà in sede a firmare dopo la sconfitta di Torino con la Juventus, ultima di una se­quela di risultati sciagurati che avevano indispettito Moratti, stanco anche di co­me il «baronetto»di San Saba-cui veniva­no imputati in più occasioni numerosi er­rori sia nei cambi sia nella disposizione della difesa - gestiva mediaticamente le batoste nerazzurre. Ieri vertice societario con Marco Bran­ca e Pier Ausilio (entrambi contrari al cambio). E prima di entrare alla Saras un dubbioso Moratti si era espresso così: «Ranieri resta? Penso di sì».

La sconfitta con la Juve? «Chiaro che è stato un brutto colpo, una sconfitta anche in parte im­meritata, per il primo tempo fatto. Però siccome bisogna far gol, e non ne abbia­mo fatti, è normale poi che se ne possano anche prendere». Moratti soddisfatto dalla Primavera. «Vedendo i giovani il morale sale perché c’è una buona per­centuale di giocatori molto bravi. Non faccio l’allenatore,ma credo che ce ne si­ano già 3- 4 che possono fare anche qual­che minuto nelle partite di A. Ma ora non è giocatore per giocatore che bisogna guardare». Erano le avvisaglie dell’avvicenda­mento, probabilmente reso più rapido dalla vittoria dei baby nerazzurri a Lon­dra benché in società molti temono di «bruciare»il tecnico della primavera affi­dandogli un compito troppo arduo. Ma, come sempre, alla fine ha deciso Moratti da solo e ha affidato la squadra al giova­ne allenatore, nella speranza che possa portare idee nuove e mettere a tacere il malumore che dallo spogliatoio filtra sempre più rumoroso.

Già con il Genoa domenica a San Siro si vedrà probabilmente il 4-2-3-1, un mo­dulo offensivo che tanto piace al 35enne neotecnico romano allievo di

Spalletti e già soprannominato «Mister Futuro», quinto allenatore del dopo-Mourinho. Sembra perfetto per piacere a Moratti. Se nelle prossime 9 partite saprà conqui­starsi la fiducia del patron, l’avventura potrà proseguire.

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