Milano - Claudio Ranieri non è più l’allenatore dell’Inter. Arriva Andrea Stramaccioni, il tecnico della Primavera che proprio domenica a Londra aveva rallegrato il cuore del presidente vincendo la prima edizione della Next Generation Series , subito ribattezzata con un po’ di presunzione la baby Champions.
Il comunicato arriva alle 22.10 sul sito della società: «Il Presidente Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale ringraziano Claudio Ranieri e il suo staff per la professionalità e l’impegno profusi, con sincerità, in questi mesi alla guida della squadra. F.C. Internazionale comunica inoltre di aver affidato la squadra ad Andrea Stramaccioni... Il più grande e affettuoso in bocca al lupo ad Andrea Stramaccioni che da domani sarà al lavoro con la squadra al centro sportivo 'Angelo Moratti'».
Mancano le parole «esonero» e simili perché il divorzio è stato celebrato con una risoluzione consensuale del contratto biennale che, questa mattina, Ranieri sarà in sede a firmare dopo la sconfitta di Torino con la Juventus, ultima di una sequela di risultati sciagurati che avevano indispettito Moratti, stanco anche di come il «baronetto»di San Saba-cui venivano imputati in più occasioni numerosi errori sia nei cambi sia nella disposizione della difesa - gestiva mediaticamente le batoste nerazzurre. Ieri vertice societario con Marco Branca e Pier Ausilio (entrambi contrari al cambio). E prima di entrare alla Saras un dubbioso Moratti si era espresso così: «Ranieri resta? Penso di sì».
La sconfitta con la Juve? «Chiaro che è stato un brutto colpo, una sconfitta anche in parte immeritata, per il primo tempo fatto. Però siccome bisogna far gol, e non ne abbiamo fatti, è normale poi che se ne possano anche prendere». Moratti soddisfatto dalla Primavera. «Vedendo i giovani il morale sale perché c’è una buona percentuale di giocatori molto bravi. Non faccio l’allenatore,ma credo che ce ne siano già 3- 4 che possono fare anche qualche minuto nelle partite di A. Ma ora non è giocatore per giocatore che bisogna guardare». Erano le avvisaglie dell’avvicendamento, probabilmente reso più rapido dalla vittoria dei baby nerazzurri a Londra benché in società molti temono di «bruciare»il tecnico della primavera affidandogli un compito troppo arduo. Ma, come sempre, alla fine ha deciso Moratti da solo e ha affidato la squadra al giovane allenatore, nella speranza che possa portare idee nuove e mettere a tacere il malumore che dallo spogliatoio filtra sempre più rumoroso.
Già con il Genoa domenica a San Siro si vedrà probabilmente il 4-2-3-1, un modulo offensivo che tanto piace al 35enne neotecnico romano allievo di
Spalletti e già soprannominato «Mister Futuro», quinto allenatore del dopo-Mourinho. Sembra perfetto per piacere a Moratti. Se nelle prossime 9 partite saprà conquistarsi la fiducia del patron, l’avventura potrà proseguire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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