Mou, Sharapova e Curry. L'avvicinamento sociale tra big dello sport e tifosi

Allenatori di grido consegnano cibo, ciclisti pro fanno i rider e assi Nba tornano alunni in chat

Mou, Sharapova e Curry. L'avvicinamento sociale tra big dello sport e tifosi

Knoxville, Università del Tennessee. Sembra una lezione come tutte le altre, rigorosamente virtuale, ai tempi della pandemia. Il professore interrompe il monologo e in video bacchetta l'ultimo arrivato: «Lei è in ritardo, fosse qui le farei fare tutti i gradini dello stadio per punizione». Alcuni studenti spalancano la bocca, qualcuno è pietrificato per lo stupore. Quel ritardatario che ha fatto irruzione in classe è Peyton Manning, leggendario ex giocatore di Nfl, cinque volte Mvp e unico quarterback ad aver vinto il Super Bowl con due squadre diverse, seduto tra quei banchi fino al 1997. Scherzosamente si scusa con il professore, il Dr. John Haas, prima di spronare i 23 studenti presenti: «Ragazzi, restate ottimisti. Non è facile, lì fuori c'è gente che sta male e voi siete fortunati. Continuate a impegnarvi, University of Tennessee è fiera di voi». Un incitamento da numeri uno, che non capita tutti i giorni e che si è ripetuto con il campione Nba Steph Curry, comparso dal nulla durante una lezione della sua vecchia University of Southern California.

Così mentre il virus sta catapultando tutti nell'era del distanziamento sociale, i grandissimi dello sport si avvicinano ai loro tifosi, a quella gente che riempie stadi e palazzetti o che li aspetta ore per un autografo. Certi idoli non erano mai stati così vicini. Nel sobborgo periferico di Enfield, a Londra, Josè Mourinho si è presentato sulla soglia di casa di tanti anziani, impossibilitati a uscire per non infettarsi. A consegnare la spesa e altri beni di prima necessità ci ha pensato lui, in tuta, con guanti e mascherina. Carlo Ancelotti, da allenatore dell'Everton, si è messo a chiamare alcuni dei tifosi storici, quelli abbonati da più tempo, per portare una parola di conforto e spezzare la routine quotidiana: «Ci vediamo allo stadio, torneremo a esultare assieme» ha detto al telefono «però ti prego, non chiamarmi mister. Sono semplicemente Carlo». Ed ecco che la distanza si azzera, così come si può entrare in casa di Tania Cagnotto, che in diretta spiega gli esercizi per tenersi in forma assieme alla piccola Maya. Uno come il tennista Nick Kyrgios diventa il ragazzo della porta accanto, a cui poter scrivere in privato su Instagram: «Se avete bisogno, ditemelo. Porterò io da mangiare a casa vostra, mi renderete felice». Basta un messaggio, come per raggiungere Maria Sharapova, il cui numero è ormai a portata di tutti.

Intanto Roger Federer ritwitta e risponde ai fan, diversi ciclisti di squadre World Tour fanno consegne in bici da corsa, mentre Ryan Giggs (assieme all'ex compagno Gary Neville) ha sgomberato i suoi due alberghi di Manchester, mettendoli gratuitamente a disposizione dei medici. E Federica Pellegrini, raccogliendo oltre 66mila euro, ha rinunciato ai suoi cimeli per un'asta in favore dell'ospedale di Bergamo. È il Fair Play all'epoca del virus, con gli idoli stretti ai loro tifosi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica