Nazionali: muro Premier, la Liga rinvia le gare

Nella sosta di ottobre i club inglesi non manderanno giocatori nelle zone rosse

Nazionali: muro Premier, la Liga rinvia le gare

Ormai è ufficiale: sosta per le nazionali vuol dire intrigo internazionale. La conferma puntuale è arrivata dalla prima in calendario a settembre che rischia di trasformare le qualificazioni per il mondiale 2022 in Qatar in un intreccio politico-calcistico. La Fifa, organizzatrice del torneo, è già alle prese con il caso Brasile-Argentina sospesa per intervento dell'autorità sanitaria brasiliana. «Quello che è accaduto è semplicemente folle» ha tuonato Gianni Infantino, presidente della Fifa, intervenuto all'assemblea dell'Eca (associazione dei club europei) svoltasi a Ginevra. Intuendo il rischio per la prossima finestra di ottobre, Infantino ha chiesto aiuto all'Europa («contribuisca a risolvere il problema della quarantena con i paesi del Sud America») ed espresso l'intento di ripensare i calendari. Come al solito si scoprono in ritardo i problemi che erano noti anche dalla scorsa stagione. Il tema è di grande attualità perché nel frattempo in Spagna, il capo della Liga, Tebas, è intervenuto in modo drastico chiedendo e ottenendo il rinvio delle partite Siviglia-Barcellona e Villareal-Alaves a data da destinarsi a causa dell'arrivo ritardato di numerosi esponenti dei quattro club.

La decisione spagnola non è passata inosservata a Firenze dove Rocco Commisso ha colto al balzo l'occasione per denunciare «lo svantaggio della Fiorentina rispetto ad altri club» perché impegnata sabato sera a Bergamo, a poche ore dal rientro dei sudamericani. Non ha calcolato che lo stesso vale per Napoli-Juventus e per far rientrare Ospina e Cuadrado, è stato previsto l'utilizzo di un volo privato. La questione è molto complessa ed è complicata dal fatto che la Fifa ha dovuto aumentare il numero delle partite per il Sudamerica dopo il rinvio nei mesi passati dovuto al covid. «Siamo in una fase delicatissima» la confessione pubblica di Evelina Christillin, componente del board dell'Uefa. Nei prossimi giorni è previsto un vertice a Nyon dei maggiori esponenti del calcio europeo per discutere del tema e per esaminare la questione ancora più grave dei costi del calcio che rischia «di far implodere il sistema» la denuncia della stessa Christillin.

Di sicuro gli inglesi, che sono sulla questione i più determinati, hanno già fatto sapere che non daranno il via libera ai giocatori della Premier impegnati in «zone rosse» per l'Inghilterra.

Per finire, a ottobre, ci ritroveremo anche con la Nations league, ultimo pensierino amoroso dell'Uefa per questo calcio da spremere come un limone. Nel frattempo Al-Khelaifi dinanzi al quesito («come si fa a dire no ai 180 milioni del Real Madrid per Mbappè?») ha avuto il coraggio di rispondere: «Rispettando il FFP». Fine del teatrino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica