Quando c'è di mezzo un Radu all'Inter gira male. Tutti ricorderanno il portiere che la inchiodò al perdere uno scudetto. Stavolta Radu fa Dragusin di cognome e, peggio, è un giovane figlio della Juve. Nome stregato. Da qui eccola lasciare un pari di troppo al Genoa, attendere il fiato della Signora ed un match ancora per sentirsi campione d'inverno. Meriti avversari (già fermati Napoli e Signora) e colpe proprie sono andati di pari passo. Buono il dolce del primo gol di Arnautovic. Malaccio l'assetto difensivo.
Nove minuti di recupero nel primo tempo per lasciar, invece, la bocca dolce al Genoa. Colpi di scena nel finale, dopo 40 minuti noiosetti che solo un time out di 7 minuti, causa nuvoloni figli dei fumogeni ma pigri ad andarsene, aveva reso meno di routine. Inter stretta a centrocampo, fiacca sulle fasce e negli uomini chiave. Ma con Arnautovic predisposto a far l'assist-man per Mkhitaryan e il timido Thuram. Genoa intrigante nella presa di potere di Strootman: non a caso da un'idea dell'olandese, e dalla sgrullata autolesionista di Acerbi, è scaturita la miglior occasione gol per Bani. Solo brividi. Finchè il pallone non ha dato ascolto alla voce di popolo: tutti a chiamare il gol di Arnautovic dopo il tacco delle meraviglie servito a Barella contro il Lecce. E il gol, per i misteri gaudiosi del pallone, gli è toccato: primo del campionato e guarda caso servito da un tiro di capitan Barella: palla deviata sul palo ed ecco il tap-in di Arnautovic a far fessi Dragusin, il portiere e forse l'arbitro che ha sottovalutato una spinta di Bisseck su Strootman. Elementare Watson! avrebbe detto un famoso cacciatore di colpevoli. Non a caso Arnautovic si è subito mangiato un'idea gol a inizio ripresa.
Meglio la fine del primo tempo: al minuto 52, ecco il Genoa finalmente più deciso, avventarsi in area con un corner dell'ultimo mago della Lanterna: Gudmundsson torna piede di fata e Dragusin si prende la rivincita usando la testa come un martello ad inchiodare Sommer e Carlo Augusto che lo guardava. Prima rete di testa incassata dall'Inter ed era dai tempi dei nonni che il Genoa non le faceva gol: addì 2018, autore Goran Pandev un ex dei tempi mourinhani. Di tutto e di più.
O anche di meno, vista la scarsa lena nerazzurra anche nella ripresa. Sofferenza diffusa e non sono serviti gli ingressi di Dumfries e Frattesi. Sono mancati veri bomber, ma quelli erano in panchina: Gilardino e Inzaghi di un tempo che fu.
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