Dal pallone ai Giochi. La seconda occasione dei grandi in... fortunati

Il rinvio degli eventi fa sorridere tanti atleti: da Zaniolo alla Vlasic, fino a Kane e Curry

Dal pallone ai Giochi. La seconda occasione dei grandi in... fortunati

Questione di punti di vista. Può essere «un piano di quattro anni che va in fumo», come dichiarato dal campione di ciclocross Mathieu van der Poel, oppure un duro colpo ai progetti di venerabili campioni prossimi all'epilogo, da Roger Federer a Federica Pellegrini. I grandi eventi sportivi piegati dal Coronavirus e rinviati al 2021 scombussolano l'ecosistema di quasi tutti gli atleti, ma ne riabilitano altri. Proprio quando ogni speranza sembrava perduta.

Lo slittamento degli Europei consegnerà al c.t. Mancini un Nicolò Zaniolo rimesso a nuovo, che a 21 anni potrà godersi il primo grande torneo della sua carriera azzurra, con l'infortunio al ginocchio destro ormai alle spalle. L'ultimo bollettino del romanista è incoraggiante: «Il recupero procede, all'inizio è dura perché non riesci a fare le cose che facevi prima. Da quando togli i punti inizia la discesa e vedi solo miglioramenti».

Un altro azzurro, Filippo Mondelli nel canottaggio, sogna invece il gran ritorno alle Olimpiadi, dopo che con un'operazione gli è stato asportato un osteosarcoma alla gamba sinistra. La sfida più grande è vinta, adesso inizia un'altra rincorsa. Quel tempo a disposizione che prima era troppo poco ora abbonda, quasi fosse manna dal cielo.

Tokyo potrà accogliere anche un'altra grande protagonista dei Giochi Olimpici, la croata Blanka Vlasic, argento a Pechino e bronzo a Rio nel salto in alto. Appena qualche settimana fa suo padre aveva lanciato l'allarme («Abbiamo avvisato il nostro comitato olimpico, il tendine d'Achille continua a darle problemi»), poi il rinvio l'ha messa al riparo da una nuova rassegna olimpica mancata, dopo il forfait di Londra 2012.

E l'Olimpiade al via il 23 luglio 2021 potrebbe rendere il Team Usa ancora più forte visto che allo stato attuale non sarebbero state al meglio pedine del calibro di Steph Curry, Klay Thompson e Kevin Durant (quest'ultimo appena guarito dal virus), inserite nella maxi lista dei preconvocati, ma a forte rischio per i rispettivi acciacchi. Lungodegenze che avrebbero privato i cinque cerchi di prime firme assolute, un discorso valido anche per il tennis, dove uno scherzo del destino stava per mettere fuori causa sia Andy Murray sia Martin del Potro, protagonisti di una finale estenuante a Rio 2016, culminata nell'oro per il britannico e in un abbraccio a rete rimasto tra le foto simbolo.

Il parterre de roi s'infoltisce anche per l'Europeo di calcio dell'estate prossima, a sorridere non è soltanto il Mancio per Zaniolo, perché altre big riavranno pezzi da novanta come Kane per l'Inghilterra, Hazard per il Belgio e Leroy Sané per la Germania.

Tutti con la possibilità di esserci e con un anno in più. Ronaldo ne avrà 36, Messi si presenterà al Mondiale in Qatar a 35. Li attende un tour de force, prima del canto del cigno. Sfideranno i fortunati, quelli che non dovevano esserci.

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