Londra La pazienza sarà pure una virtù tipicamente thailandese, ma anche a Bangkok tira una pesante aria d'insofferenza. In caduta libera in Premier League, umiliato in Coppa d'Inghilterra, la Champions diventa così per il Leicester l'inattesa àncora di una stagione sempre più alla deriva. Tutti sotto accusa per la pessima stagione. E per un 2017 iniziato, se possibile, anche peggio. Basti pensare che in campionato le Foxes non segnano da più di dieci ore. Un'eternità che ha portato sul banco degli imputati lo stesso Ranieri. Confermato due settimane fa dalla società tramite un comunicato stampa che intendeva ricompattare lo spogliatoio dopo le voci di dissapori interni. Ma più che mai nell'occhio del ciclone. La critica inglese è divisa tra chi ne chiede l'immediato licenziamento e chi lo difende.
Lo scorso maggio vincevano il campionato, il lieto fine più bello e incredibile di una fiaba sportiva che aveva conquistato il mondo. Oggi le Foxes sono una squadra allo sbando, reduce da sei sconfitte consecutive, sull'orlo del precipizio: mai nel dopoguerra inglese i campioni in carica sono retrocessi. Anche per questo da tempo il tecnico italiano ha fissato nella salvezza la priorità unica e assoluta dei suoi. Che sono volati a Siviglia per l'andata degli ottavi di Champions con le borse cariche di critiche e polemiche. Nessuno pretende da Ranieri la qualificazione ai quarti, contro una squadra oggettivamente molto più forte. Reduce dai trionfi in serie in Europa League, quest'anno il Siviglia - sotto la guida di Sampaoli - si sta confermando come la terza forza della Liga, vincente e convincente. L'avversario peggiore per una squadra in deficit di gioco e fiducia. Ma all'Estadio Ramon Sanchez-Pizjuan è vietata l'ennesima figuraccia. Se sul piano del gioco, e delle singole individualità, questo Leicester non può competere con gli spagnoli, Ranieri pretende cuore, coraggio e fame.
«Me ne sarei potuto andare al termine dell'anno scorso - ha ricordato in conferenza stampa il tecnico italiano -. Sono voluto restare perché sapevo che sarebbe stato un anno estremamente complicato. Speravo non così difficile, ma sono qui per costruire qualcosa che resti». La gara di stasera sentenzierà il suo futuro.
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