nostro inviato a Barcellona
Il caso umano Ferrari prosegue. Neanche se due Mercedes vanno a sbattere, peggio, si suicidano in mondovisione dopo una manciata di curve, neanche così le due Rosse vincono: 2° Kimi, 3° Seb. È amaro dirlo. È crudele scriverlo. È la verità. Non gioisce neppure patron Marchionne in visita alle truppe. Vuoi perché in mattinata è andato a salutare nell'hospitality accanto l'amico Dieter Zetsche, il baffo germanico suo pari grado alla guida del gruppo Mercedes; e vuoi perché «io provo zero piacere o gioia nel rivedere altre squadre incasinate e con loro in pista noi non ne saremmo usciti così bene». Detto ciò, sollievo grande da non mostrare in pubblico e domandone sul mondiale che resta aperto «sì, oggi ci ha aiutato molto».
Detto ciò, brutta qualifica, brutta partenza dei ferraristi pirlati da Sainz, strategia su Vettel discutibile (hanno marcato Ricciardo ma la Red Bull voleva far vincere Verstappen) e altra occasione persa. «Abbiamo pagato caro l'errore di sabato, il problema con le gomme...» dirà il team principal Arrivabene. Errore? Ebbene sì. «Abbiamo individuato la ragione e nei test qui da domani cercheremo di sistemare tutto. È un problema che si protrae da tempo». Se serviva una riprova del caso umano Ferrari è proprio questa: si è scoperto che la procedura di gestione delle gomme (cioè come vengono scaldate prima nei box e poi dai piloti in pista) va rivista e sistemata, altrimenti su certi tracciati e con certi sbalzi meteo si paga caro.
Chi però ha pagato più di tutti è la Mercedes con Lewis che azzarda all'interno su Rosberg che stringe e per mano vanno a margherite. Tutti a rapporto nel camion stellato: il più colpevole Hamilton, il meno colpevole Rosberg («l'ho visto arrivare e ho chiuso la porta in anticipo, come da regolamento»). Storditi i due boss.
Lauda furioso con l'inglese: «Errore stupido e inaccettabile ma poi Lewis ha ammesso ho sbagliato io» (nel '75, con la Ferrari, proprio al via del Gp di Spagna al Montjuich, Niki aveva fatto ugual cosa con Regazzoni). E Wolff pilatesco coi piloti, «incidente di gara ma uno ha più colpa dell'altro...» e generoso con la Rossa, «noi non diamo ordini di scuderia». Meno male. Il caso umano Ferrari ha un alleato.BCLuc
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