Prima ancora di prenderne 3 dal Verona, Antonio Conte aveva sbottato dopo la vittoria ai rigori contro il Modena in Coppa Italia. Il Napoli era allora ed è ancora oggi ben lontano da quel che il tecnico aveva in mente. Dito puntato su mercato aperto e squadre incomplete: Osimhen che vuole andarsene e non sblocca Lukaku è la sintesi di una situazione di cui tutti si dicono vittima, ma di cui finiscono per essere anche carnefici. Chiederne all'Atalanta, ostaggio delle volontà di uscita dei Koopmeiners (in foto) e dei Lookman, che privano Gasperini della possibilità di dare fisionomia precisa alla Dea. Salvo poter ricorrere proprio al mercato per mettere in atto il mors tua, vita mea che in queste ore ha mandato in bestia i tifosi del Toro, privati di Bellanova. Mal di pancia comuni a De Rossi (vedi Dybala) e Palladino, uno che «ho un rapporto incredibile con Nico Gonzalez, ma il mercato aperto mentre si gioca è inconcepibile». In attesa che l'argentino passi in bianconero, tutti contro la regolarizzazione di questo precariato. «Una follia» per Gasp, «scandaloso» lo definì di questi tempi Sarri, un anno fa. Perché «non è un tema nuovo», conviene il presidente di Lega, Lorenzo Casini. «Si potrebbe anticipare l'avvio del mercato a metà giugno e finire prima, ma servirebbe un accordo tra le leghe europee. E ricordiamoci che i club della Saudi League possono comprare giocatori fino a ottobre». Per Luigi De Siervo, ad della Lega Serie A, «abbiamo cercato una soluzione, ma la Liga è stata categorica e non abbiamo trovato l'accordo». Un calcistico trattato di Maastricht che ha fatto del mercato aperto un punto di discordia.
La sintesi l'ha data Evelina Christillin, tifosissima Juve ma anche membro della Fifa: «Ce lo siamo chiesti in Uefa: si tratta di due settimane di pasticci e qualcosa andrà fatto, perché falsifica i risultati di tre partite», visto che il mercato chiude alla mezzanotte del 30 agosto.
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