Cosa mancava, sulla carta, ad una tappa del genere per essere ancora più insidiosa? La pioggia. E infatti si parte sotto il diluvio, a tutta - ovvero a più di 50 km/h - come nei giorni precedenti. Sono in nove a lanciarsi in fuga, e fra questi ci sono Tony Martin, Taaramae, Gallopin e Westra; il plotone, però, non vuole concedere subito spazio e anche dietro si tira forte, con diversi tentativi da parte di contraccanti di aggiungersi alla fuga. Pioggia e strada viscida significano cadute, e a finire nuovamente a terra è Froome, che oggi picchia sull'asfalto il fianco destro. Le operazioni per recuperare sono complicate dal fatto che il gruppo viaggia sul filo dei 50 orari ed è necessario qualche chilometro per poter rientrare.
L'asfalto bagnato miete vittime non solo in coda, ma anche in testa: cadono due dei fuggitivi, Janier Acevedo e Tony Martin; il primo viene ripreso dal plotone, il secondo sfrutta le sue doti da gran passista e rientra sui primi. Sono rimasti in sette davanti, con un vantaggio che raggiunge i 3 minuti. Il più pericoloso fra gli attaccanti per la maglia gialla Nibali è Tony Gallopin, 20° in classifica generale a 2'' e uomo esperto in fatto di pavé. In vista del primo settore sulle pietre, quello di Gruson, la Cannondale si piazza in testa a tirare, per ridurre il vantaggio degli attaccanti. Proseguono, intanto, le cadute e scivolano anche il pluri-vincitore dei giorni scorsi Marcel Kittel e l'altro sprinter Demare.
Il primo colpo di scena, il più inatteso, si verifica ancor prima di affrontare il primo tratto di pavé: cade di nuovo Chris Froome e stavolta il britannico non ce la fa a ripartire, per lui è il ritiro. Il gruppo comincia a frammentarsi fin settore iniziale e prontamente Nibali e Contador vanno ad occupare le prime posizioni. La selezione è già notevole e restano attardati diversi uomini d'alta classifica, fra cui Valverde, Van Garderen e Talansky. Il lavoro serrato di BMC e Movistar permette ai capitani di riagguantare il gruppo principale ai -50 dall'arrivo.
Nel secondo settore Vanmarcke (Belkin) fa l'andatura, Nibali lo segue da vicino mentre Contador, che ha approcciato il pavé nelle retrovie, si stacca. Mancano 40 km al traguardo, insieme alla maglia gialla ci sono diversi compagni di squadra e Nibali non esita a metterli a tirare per scavare un solco ancora maggiore e guadagnare terreno sul rivale spagnolo. A dare una mano agli uomini Astana anche la Lotto di Van den Broeck, nel gruppo dei big insieme a Talansky. Attardati tutti gli altri.
Terzo settore, altre emozioni: cadono proprio Talansky e Van den Broeck, il duo Belkin Boom-Vanmarcke accelera nuovamente e fa il vuoto. Qualche problema anche per Nibali che deve evitare un suo compagno di team caduto davanti a lui. A poco più di 25 km dall'arrivo vengono riacciuffati i fuggitivi dal gruppo maglia gialla, che comprende anche Cancellara e Sagan. Contador paga quasi 1 minuto e mezzo di ritardo. Nel penultimo settore sono addirittura gli uomini Astana, Westra e Fuglsang, ad attaccare con Nibali a ruota e soltanto Boom resiste al loro ritmo forsennato. A sorpresa restano indietro sia Sagan che Cancellara. Nell'ultimo tratto di pietre Boom se ne va, inseguito da un eccezionale Nibali e Fuglsang.
Lars Boom arriva solitario al traguardo a braccia alzate, secondo Fuglsang e terzo uno straordinario Nibali che incrementa il suo vantaggio in classifica generale. Il gruppetto degli inseguitori è regolato da Sagan, che chiude quarto davanti a Cancellara. A 2 minuti giungono Talansky e Porte, mentre Contador arriva a oltre 2 minuti e mezzo. In classifica generale il Siciliano ora precede di 2'' il compagno Fuglsang e di 44'' Peter Sagan. Scivolano a 2' e 11" Valverde e Rui Costa, mentre Contador, distante soli due secondi ieri, ora si trova dietro di ben 2 minuti e 37 secondi.
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