Non v'è da rammaricarsi perché l'ultimo referendum posto agli elvetici sia stato bocciato. Piuttosto per il principio che voleva o poteva introdurre: porre un limite alle socialmente improprie retribuzioni destinate a privilegiatissimi vertici aziendali. Il rapporto 1:12 equivale, nella medesima azienda, alla retribuzione di un manager che non può in un mese superare quanto un lavoratore percepisce in un anno. Immagino che per non apparire tardo sovietici, si potrebbe largheggiare, in base a criteri oggettivi e meritocratici, con 1:24. Magari in presenza di fuori classe conclamati fino a 1:60. Andando oltre, come da tempo accade anche nel Belpaese, si va a confliggere con appannaggi e regalie in capo a chi, s'è visto, è ben lungi da moltiplicare i pani e i pesci. Peraltro queste sperequazioni retributive minano la solidarietà, l'orgoglio e le finalità di una comunità al lavoro che, quando ce n'è visto l'aria che tira, appaiono dolorosamente fuori luogo e fuori tempo.
Milano
Caro Careggio, credo d'aver capito perché gli svizzeri abbiano bocciato -e con larga maggioranza- l'idea di porre un tetto alle retribuzioni dei manager. A un Paese che vive di finanza, che ha il culto del merito, e che vede in tutte le norme egualitarie un attentato all'indipendenza individuale quell'iniziativa non è piaciuta. Personalmente sono del parere che certi compensi e certi bonus in vigore ai piani alti delle imprese private e pubbliche siano spropositati. Ma posso accettare il criterio secondo cui come non esistono limiti per gli ingaggi dei migliori calciatori non debbano esisterne nemmeno per gli ingaggi di chi, con risultati brillanti, ha la responsabilità d'importanti aziende. Sono assalito dai dubbi, tuttavia, se i beneficiari di regalie favolose non hanno dimostrato capacità eccezionali, hanno anzi dimostrato totale incapacità. Nel «pubblico» sono benissimo pagati i dirigenti che, se il settori loro affidato fosse una vera azienda, dovrebbero correre a portare i libri in Tribunale. Sempre nel pubblico una pensione di trentamila euro al mese concessa, a quanto riferirono le cronache, a un funzionario regionale siciliano, offende la moralità e il buon senso. Di mille euro al mese dovrebbe essere, in base agli esiti, lo stipendio massimo di tutti i dipendenti della regione Sicilia.
Anche nel privato avvengono congedi lautamente remunerati di personaggi che sono stati -per l'impresa in cui lavoravano e per gli azionisti della stessa- una sciagura. Premiare i bravi è giusto, premiare gli incapaci -o peggio- è un insulto alla tanta brava gente che la sua busta paga se la suda onestamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.