da Milano
Trentaseiesima Stramilano agonistica. Passa il tempo, ma la musica è sempre quella. Sono sempre gli stranieri a vincere, lasciando agli italiani - salvo rarissime occasioni - il ruolo di comprimari. Ieri non solo a vincere, in perfetta solitudine, è stato il solito keniano, Philemon Kipchumba Kisang in 1.0055, ma a seguirlo ecco altri due suoi connazionali, Jackson Kiprono Kirwa, distanziato di 23, e Paul Kimajo Kimugul, il vincitore della passata edizione, con 53 di ritardo. Al quarto posto finalmente un italiano, il solito Stefano Baldini staccato di 115.
Il terzetto keniano ha preso subito in mano le redini della gara, tallonato dal nostro Baldini, che ha resistito molto bene al ritmo dei tre africani e soltanto nella seconda parte della gara (km 21,097), ha cominciato a cedere metri. Poi il vincitore verso il diciottesimo chilometro ha allungato e i due compagni davventura non hanno retto al suo forcing, cominciando la lotta per il posto donore, appannaggio alla fine di Jackson Kiprono Kirva.
Al termine della gara Stefano Baldini ha dichiarato: «Oggi potevo andare meglio, ma inspiegabilmente mi sono lasciato prendere dalla voglia di seguire il trio keniano e perciò alla fine mi sono mancate di forze, non cè lho fatta a reggere il passo. Mi sentivo bene e speravo di fare di più».
In campo femminile il dominio straniero è stato ancora più marcato. A fare tripletta, ossia a ripetere il successo per la terza volta consecutiva, dopo quelli del 2005 e del 2006, la trentenne ungherese Aniko Kalovics con un tempo rimarchevole, 1.0858, migliore di quello dello scorso anno.
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