Tempo di unità per il centrodestra

Sandro Bondi*

Il bel libro di Gennaro Malgieri, «Conversazioni sulla destra», è un intelligente e indipensabile contributo al dibattito politico aperto nella Casa delle libertà sul partito unitario e in generale sulle prospettive politiche del Paese.
Malgieri affronta alcune questioni culturali, che, di fatto, si traducono in politica reale. Tutto il testo di Malgieri è attraversato da un'idea «forte» di politica, l'idea di una politica progettuale, all'altezza delle grandi problematiche del nostro tempo. Problematiche, osserva Malgieri, che - nella globalizzazione e dopo il totalitarismo novecentesco, rovesciatosi poi in nichilismo tecnocratico - spiazzano i disegni politici e di governo, di qualsiasi governo.
Oggi più che mai le idee sono decisive per fare politica. Ieri il mondo era definito da un ordine mondiale (Est e Ovest) che, se non era il migliore dei mondi possibili, presentava certamente una caratteristica che oggi non vediamo più: i conflitti, pur notevoli e in grande quantità, erano giustificati all'interno di un disegno ideologico riconosciuto e riconoscibile: Ovest contro Est, Est contro Ovest. Oggi, per contro, l'ordine mondiale è un gran dis-ordine, nel quale spiccano gli Stati Uniti. In realtà, oggi, dopo la crisi interna, cioè la distruzione di New Orleans e la crisi esterna, in Irak, questo schema deve essere ripensato: gli Stati Uniti sono un impero in cerca di partner: uno schema nuovo e una nuova grammatica politica internazionale devono essere pensati: e Malgieri tematizza lateralmente tutto questo. Un fatto è certo: le idee politiche tradizionali, novecentesche, sono da ripensare, perché il mondo non può più essere concepito con queste vecchie categorie. «Credo - osserva Malgieri - che saranno sempre più i valori a guidare i mutamenti e non gli apparati ideologici. È ai valori che si deve fare riferimento per comprendere la complessità del presente, la post-modernità. (...) André Malraux, quando diventò ministro della Cultura di Charles De Gaulle, disse che il XXI secolo sarebbe stato un secolo religioso: nessuno gli diede ascolto. Dopo più di cinquant'anni constatiamo con stupore che aveva ragione».
L'esito del referendum sulla legge 40, a favore dell'astensionismo attivo, con il Cardinal Ruini leader di questo schieramento e appoggiato da Papa Benedetto XVI, cambiano il quadro e indicano percorsi nuovi, anche alla politica. La destra non può che costruire, osserva Malgieri, un «partito degli italiani». Con contenuti programmatici e un progetto riformatore, dunque con un'idea di Paese ben precisa e definita. La medesima cosa ha sempre voluto Berlusconi: interclassismo non ideologico, spazio per ogni ceto e ogni reale bisogno di modernizzazione, sviluppo, identità e coesione sociale. Una modernizzazione non progressista, cioè sradicante e infine nichilista, ma identitaria e interclassista. Malgieri è su questa linea.
Aggiungo io che oggi la sicurezza sta ripresentando il problema dell'identità, la nostra identità di italiani, europei, atlantismi e occidentali, cristiani nella fede e/o nella cultura. «Personalmente - scrive Malgeri - ho sempre caldeggiato una riflessione non occasionale sulle ragioni dell'unità. Oggi i tempi sono maturi (...). È evidente che il processo di unificazione, far diventare la Cdl un soggetto politico a tutti gli effetti, segnando quindi un'evoluzione dal cartello elettorale che fin qui è stato, dovrà articolarsi gradualmente tenendo conto delle sensibilità di ciascuna componente, ma avendo ben presente che l'obiettivo non potrà che essere una federazione nella quale far convivere le varie anime del centrodestra». E, per far ciò, non c'è bisogno di andare a pescare le esperienze degli altri Paesi: «Invece che cercare altrove le forme del soggetto unitario sarebbe meglio guardare alle nostre esperienze, al risultato di oltre un decennio di convivenza di partiti e movimenti in uno stesso cartello elettorale che non è mai diventato alleanza politica, con tutte le conseguenze negative che questo deficit ha comportato, e regolarsi di conseguenza. Si scoprirebbe allora che la federazione o partito unico, che dir si voglia, è iscritto nella vicenda stessa del Polo prima e della Casa delle Libertà poi. E che non c'è nessun bisogno di arzigogolare intorno a costruzioni più o meno fantasiose al punto da rivelarsi impraticabili, quando la storia stessa del centrodestra prevede uno sviluppo nel senso indicato da coloro, a cominciare da Berlusconi, che si stanno affaccendando attorno alla creazione del soggetto unitario».
Parole da sottoscrivere interamente.

Non è vero, come dimostra il libro di Malgeri, che la politica in Italia è povera di idee e di uomini politici appassionati e intelligenti in grado di farle vivere nel confronto pubblico. Malgeri lo dimostra.
*Coordinatore nazionale di Forza Italia

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