Teocoli si racconta in un irresistibile «one man show»

Risate, musica, spettacolo, divertimento. È il biglietto da visita del nuovo show di Teo Teocoli «Dal Derby al Nuovo» che da oggi al 18 gennaio al Teatro Nuovo (compresa la serata del 31 che partirà alle 23.30 con panettone, spumante e brindisi di mezzanotte) porterà in scena le canzoni, i monologhi, i racconti e le sue storiche imitazioni. «Sono un cantastorie – spiega Teocoli -. Racconto le storie della mia città: com’era e com’è cambiata. Ma racconto anche la storia della mia carriera, partita quarant’anni fa in un’ex cantina di via Monte Rosa chiamata Derby Club». Quel Derby che tra gli anni ’60 e ’70 con Cochi e Renato, Lauzi, Jannacci, Villaggio ha fatto la storia del cabaret italiano. «L’incontro fatale è stato a Milano con Cochi e Renato, due matti che si prendevano a calci per strada, e Jannacci che mi disse una cosa incomprensibile, come spesso gli capita. E io, per tutta risposta: “Se volete vengo a lavorare con voi”. Così nel 1970 debuttai al Derby. Lavoravo con Abatantuono, Boldi, Faletti; il locale era strapieno: si mettevano sgabelli dappertutto, sul palco, in regia». Per raccontare cosa è successo nel frattempo, tra quelle prime esibizioni alle due di notte nei piccoli locali della città e i “one-man-show” alla ribalta dei teatri più prestigiosi, ha ideato «Dal Derby al Nuovo»: la metafora di un viaggio iniziato al Derby (oggi trasferito in via Mascagni) e proseguito al Nuovo, distante qualche centinaio di metri dal primo. «Il titolo, pseudo-calcistico, è un gioco di parole: il Nuovo non è solo il teatro dove mi esibirò, ma anche il nuovo Derby di cui sono direttore artistico. Lo spettacolo che sto portando in giro per l’Italia l’ho preparato lì». Solo sulla ribalta, ma accompagnato dall’immancabile band dei Rythm and Blues, Teo ospiterà Tony Dallara, Armando Celso (“Ossario”) e Mario Lavezzi. E poi Felice Caccamo, il tifoso milanista Peo Pericoli, Maldini, Galliani, Costanzo, la Vinciguerra, il torinese Vettorello, e un inedito presidente Moratti: «Di lui mi ha colpito l’apparente indecisione, così lo faccio andare sempre avanti e indietro». Scritto, diretto e interpretato da Teocoli, lo spettacolo avrà un primo tempo di vero e proprio show con monologhi e canzoni, e un secondo di pura improvvisazione, dove il pubblico potrà richiedere i suoi personaggi preferiti.

«La vera scommessa sarebbe non interpretare il sindaco Albertini, o Celentano, altro mio cavallo di battaglia. L’ho conosciuto a 14 anni: eravamo due gocce d’acqua. Poi, un giorno, gli hanno proposto di fare il musical Hair, e lui, pigro di natura, ha ceduto il ruolo a me. Così ho debuttato a teatro». Che non ha più lasciato.

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