Terrore e paura nel mondo antico

Il terrorismo nell’antichita. Terror et pavor. Violenza, intimidazione, clandestinità nel mondo antico: è il titolo del grande convegno organizzato per domani, venerdì e sabato al Castello Canussio, a Cividale del Friuli (UD) dalla «Fondazione Niccolò Canussio». Il convegno studierà il fenomeno della violenza organizzata in Grecia e a Roma, cercando di coglierne le origini, gli scopi e le strutture; le conseguenze materiali e psicologiche nella vita quotidiana delle singole popolazioni e nei rapporti tra Stati; le contromisure politiche, militari e poliziesche, ufficiali e clandestine. Si prenderanno in esame, ad esempio: il colpo di Stato ateniese del 411 a.C., che nel pieno della guerra del Peloponneso provocò la momentanea abolizione della costituzione democratica; le forme di terrorismo antiromano variamente camuffato da «resistenza», sia in ambito greco-ellenistico, sia in ambito giudaico; il «terrorismo di Stato» nell’età tardo-repubblicana a Roma (le tavole dei proscritti sillane e triumvirali, l’impiego di bande armate a sostegno di singole fazioni); e saranno esaminate anche le modalità con cui il problema del terror viene recepito nella letteratura di argomento politico e filosofico, pagana e cristiana.

Tra i relatori, oltre François Hinard, rettore della Sorbona (che intervistiamo in questa pagina), Andrew Lintott dell’Università di Oxford, José Joaquin Caerols (Madrid), Michael von Albrecht (Heidelberg), Milena Minkova (Lexington) e gli storici italiani Marta Sordi, Luciano Canfora, Giulio Firpo, Adalberto Giovannini, Giovanni Polara.

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