A Terzigno è notte di tregua: nessun incidente Negli scontri infiltrazioni dei clan: la dda indaga

Notte tranquilla dopo gli scontri dei giorni scorsi per le proteste contro l’ipotesi di apertura della seconda discarica a Terzigno. Ieri il monito di Maroni avverte: "Le violenze contro le forze dell'ordine non sono più accettabili". La Russa: "Pronti più militari". Berlusconi: "Lavorare per raggiungere l'accordo"

A Terzigno è notte di tregua: nessun incidente 
Negli scontri infiltrazioni dei clan: la dda indaga

Napoli - Notte tranquilla alla rotonda di via Panoramica dopo gli scontri dei giorni scorsi per le proteste contro l’ipotesi di apertura della seconda discarica a Terzigno e i disagi provocati dal primo sversatoio, già operativo, nella ex Cava Sari. Al presidio sono rimasti, forse anche per la pioggia abbondante caduta nelle ultime ore, pochi manifestanti; 13 camion hanno scaricato terreno vegetale per coprire la discarica e evitare i miasmi che hanno provocato le forti proteste della popolazione.

Il monito di Maroni A Terzigno "ci sono stati atti di vera e propria violenza nei confronti delle forze dell’ordine e questo non è più accettabile: per cui faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo che sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto non si sia fatto finora". Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, torna sugli scontri a Terzigno assicurando che "presto si troverà una soluzione adeguata". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, interviene per invitare le parti a "continuare a lavorare per raggiungere i risultati e gli obiettivi che ci si è posti con l’accordo".

Le infiltrazioni dei clan La Direzione distrettuale antimafia della procura di Napoli ha aperto un fascicolo su probabili infiltrazioni della camorra tra i responsabili degli scontri con le forze di polizia durante le proteste contro la discarica a Terzigno. Le ipotesi di reato formulate dagli inquirenti, a quanto di è appreso, si riferiscono a una serie di illeciti (danneggiamenti, resistenza a pubblico ufficiale, detenzione di armi e interruzione di pubblico servizio) aggravati dall’art.7, ovvero dal metodo e dalla finalità mafiosi. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Rosario Cantelmo. Secondo indiscrezione, gli inquirenti avrebbero raccolto elementi relativi a infiltrazioni camorristiche soprattutto in riferimento agli ultimi episodi di scontri con le forze dell’ordine.

Maroni: "I violenti cercano il morto" Secondo Maroni, alcuni dei protagonisti delle violenze "sono stati presi ed arrestati e le indagini devono capire chi sono questi gruppi di violenti". Il titolare del Viminale crede che "nulla abbiano a che fare con la protesta se non per strumentalizzare, creare incidenti e disordini, farci scappare il morto: noi non lo consentiremo e stiamo verificando se c’è qualche collegamento tra questi gruppi e le associazioni criminali". Maroni si è detto sicuro che i cittadini che scendono in piazza "non sono camorristi come qualcuno ha detto ma c’è la rivolta di un paese che non vuole la discarica e poi ci sono dei gruppi di violenti che se la prendono con la polizia". Il ministro dell’Interno ha osservato che questi cittadini temono che "ci possa essere il rischio che in quella discarica siano portati i rifiuti tossici" e per questo ha tenuto a rassicurare che "ciò non accadrà perchè il sistema di controllo è tale da renderlo impossibile".

La nuova discarica "L’apertura di una nuova discarica non è vicina, nel modo più assoluto, non è immediata", ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, al suo arrivo nella prefettura di Napoli. "Con la situazione attuale (cioè con il termovalorizzatore di Acerra e la discarica di Chiaiano, ndr) si va avanti fino alla prossima primavera, all’estate". "Il dopo - ha affermato - dovrà essere portato avanti dalle autorità locali, io sono qui per dare una mano". "Nella legge sono indicate altre località - ha concluso il capo della Protezione civile - c’è un ampio margine per trovare alternative".

La bonifica della cava Nell’ex cava Sari di Terzigno, dove dal 2008 è stata allestita una discarica, oggi sono arrivati camion con l’argilla "per l’inizio della bonifica; il primo obiettivo era eliminare il cattivo odore". Bertolaso sottolinea come in questo modo abbiano trovato una prima risposta le richieste dei cittadini. A Boscoreale, poi, "è stata impiantata la prima centralina di controllo dell’area per avere le analisi e i risultati chiesti dai cittadini". Dunque oggi è iniziato quel "processo di controllo e verifica concordati" cui hanno preso parte tecnici dell’Ispra e dell’Arpac e quelli di fiducia dei sindaci. A chi gli domanda cosa si è trovato nell’ex cava Sari, Bertolaso risponde che c’è percolato, "ma credo non abbia superato i limiti di legge". Il sottosegretario rileva come nella discarica ci sia già un impianto di trattamento specifico, "basta farlo funzionare e c’è anche predisposto quello per il biogas che elimina la puzza e fa fare soldi. Era stato predisposto, si tratta di farlo funzionare". "Si tratta solo di lavorare e non di fare chiacchiere".

La Russa: "Se serve pronti più militari" "Se il governo ritenesse di chiedere a me e alle Forze armate un intervento in numero superiore noi siamo pronti": è quanto ha risposto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, alle domande su un possibile nuovo invio di militari nel napoletano per cercare di far fronte alle proteste dei residenti contro l’apertura di nuove discariche. "Non c’è bisogno dell’esercito per usare il pugno più duro che ha promesso Maroni", ha spiegato La Russa, ricordando che in Campania sono già presenti 270 militari. "Polizia e carabinieri sanno essere adeguati a ogni esigenza senza mai travalicare il diritto. Comunque i militari ci sono già a Terzigno e in Campania. Erano in 700 all’inizio dell’emergenza, ora sono 270. Se il governo ritenesse di chiedere un intervento in numero superiore noi siamo pronti".

Aggressione alla polizia Sono tutti giovanissimi i presunti aggressori delle due pattuglie di poliziotti che sono state accerchiate nella notte a Boscoreale. Gli agenti che erano a bordo di auto civili stavano percorrendo via Carotenuto, quando sono stati bloccati da alcuni giovani giunti dalle strade laterali. Minuti di violenza che sono costati a uno dei poliziotti delle contusioni e ferite a un occhio. I poliziotti stavano svolgendo un servizio per prevenire nuovi atti di violenza. Intanto, per la prima volta al presidio della rotonda Panoramica non ci sono state tensioni tra agenti e manifestanti.

I fermati Si chiamano Stefano Garofalo di 24 anni, residente a Boscoreale, Domenico Erri, 18 anni, anch’egli di Boscoreale, e Michele Aviano, 22 anni di Poggiomarino. Sono i giovani arrestati per l’aggressione a due pattuglie della polizia, avvenuta nella notte in via Carotenuto, a Boscoreale. I tre arrestati sono attualmente in questura a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il no dei sindaci "Non arretriamo di un passo. Andremo avanti con l’accordo, rispettando i punti del decreto". Così il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, fa il punto sulla vicenda dei rifiuti dopo il no dei sindaci al documento. "Per ora l’apertura di Cava Vitiello è rimandata alle calende greche", ma Bertolaso precisa che "Berlusconi voleva cancellarla ma io gli ho spiegato che non si può. Napoli, dove è in corso una raccolta straordinaria da questa notte, sarà pulita in 3-4 giorni". Il capo della Protezione civile ha ribadito che gli sversamenti di rifiuti nella discarica di Chiaiano non aumenteranno. "Abbiamo preso impegni anche con i cittadini di quella zona - ha detto Bertolaso - per gli orari e per le volumetrie di rifiuti sversati". "Poi se questa notte dovesse accadere l’apocalisse - ha aggiunto - sarebbe una strumentalizzazione".

Le proteste I cittadini delle aree interessate dalla cava di Chiaiano, ha tenuto a sottolineare Bertolaso, "non si lamentano per il cattivo odore perché la discarica è gestita bene e funziona". Inoltre Cava Sari, la discarica di Terzigno già in funzione, resterà chiusa per tre giorni, nel corso dei quali saranno eseguite analisi sull’aria e sull’acqua, con riferimento a un eventuale inquinamento della falda acquifera. Una volta conosciuti i risultati della analisi, la discarica sarà riaperta ed accoglierà solo i rifiuti dei Comuni vesuviani compresi nella "zona rossa".

La copertura E' iniziata l’operazione di copertura, con terreno vegetale, all’interno della discarica Sari. Lo ha confermato il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, spiegando che tale operazione serve a evitare che si levino ancora miasmi insopportabili.

Infatti sono state proprio le esalazioni a scatenare la protesta dei cittadini. Langella ha inoltre ribadito che anche tecnici indicati dal Comune prenderanno parte alle operazioni per le analisi che si svolgeranno all’interno dello stesso invaso.

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