Toni-Gila-Matri, la guerra dei bomber che sognano la Signora

Torino Due sono già a Torino e vestono il bianconero. Il terzo potrebbe arrivarci in estate: se così fosse, però, uno tra Matri e Toni dovrebbe levare le tende. E non ci vuole un genio per capire che l'indiziato numero uno sarebbe l'ex giocatore del Bayern Monaco e vincitore della Scarpa d'Oro proprio quando vestiva il viola della Fiorentina. Il terzo - se non fosse ancora chiaro - è Alberto Gilardino: classe 1982, campione del mondo nel 2006, biellese di nascita e tifoso juventino da ragazzo. In bianconero sarebbe potuto arrivare già qualche anno fa, poi però fu il Milan a strapparlo al Parma e il resto è storia conosciuta: compresi i "mal di pancia" più o meno recenti, il cambio di procuratore che in autunno lo ha portato ad affidarsi a Beppe Bozzo - lo stesso di Quagliarella - e certe difficoltà ambientali che di solito preludono all'addio.
Oggi, giorno di Fiorentina-Juventus, Matri e Gilardino saranno titolari. Toni probabilmente no, ma dalla panchina ha già segnato domenica scorsa contro il Genoa (altra sua ex squadra: occhio) e il ruolo di ruota di scorta pare calzargli mica male: a 34 anni - e basando gran parte del proprio gioco sulla forza fisica - non è facile prendere botte per novanta minuti contro ragazzini più che arzilli. Meglio provare a dare tutto nella mezzora finale: «Giocare con Luca mi piace - spiega Matri - perché lui sta lì in mezzo e prende le botte, io giro al largo e sfrutto gli spazi che si creano». Domenica scorsa, appunto, è andata così: assist di Toni, destro all'incrocio del fidanzato della velina mora. Del quale - va detto - si è innamorato l'intero ambiente juventino: arrivato l'ultimo giorno al mercato di gennaio, è sempre stato titolare e in dieci presenze l'ha buttata dentro sette volte. Un inizio così scoppiettante non lo avevano avuto nemmeno Trezeguet e Baggio, fermatisi a sei: il tutto, sempre con il sorriso sulle labbra e mai atteggiandosi a divo. Diciotto gol segnati finora ne fanno il terzo attaccante italiano più prolifico nell'attuale campionato dietro Di Natale e Di Vaio: Gilardino, di due anni più "vecchio", arranca a quota undici e comunque resta giocatore ambito, dalla Juve e non solo.
I due - "MitraMatri" e il viola - potrebbero anche essere complementari: Gila farebbe "il Toni", l'altro sfrutterebbe la sua freschezza per buttarla dentro. «Io spero di essere ancora qui l'anno prossimo», ha intanto dichiarato il Toni originale. In teoria il contratto ce l'ha, ma con Marotta è d'accordo che a fine stagione decideranno insieme. Pure lui, tifoso juventino in gioventù, a Firenze ha fatto il botto: 47 gol in 67 partite di campionato, prima di emigrare in Germania e tornare in Italia più ricco e un po' più vecchio. Alla Juve, lui pure arrivato in gennaio, ha dato quel che ha potuto dopo avere pagato dazio al solito infortunio: un paio di gol, entusiasmo e sostanza. E' stato il primo a dire, appena battuto il Genoa, che la stagione bianconera avrebbe potuto prendere una certa strada vincendo a Firenze. Concetto magari banale, però così stanno le cose e ieri Del Neri ha confermato: «Sarà una prova decisiva per capire cosa possiamo fare di qui alla fine. Il resto sono tutte chiacchiere».

Tradotto: tornare dal Franchi con tre punti e la quarta vittoria di fila autorizzerebbe davvero a sperare nel quarto posto, in caso contrario addio speranze. E di nuovo avanti con le "chiacchiere" su chi potrebbe sedersi l'anno prossimo sulla sempre più scomoda panchina bianconera.

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