High School Musical è, per la Disney, unindustria a sé. O, per dirla in linguaggio tecnico, un fenomeno di franchising. I due film tv, anche in replica, calamitano quasi 300 milioni di fan; il terzo, uscito sul grande schermo, ha sbancato i botteghini di tutto il mondo (incassi per 9 milioni di euro solo in Italia, dopo tre settimane di uscita); la colonna sonora ha venduto otto milioni di copie (6 canzoni su 12 hanno ottenuto il disco doro); e a nove milioni ammonta il venduto globale dei libri tratti dalle tre produzioni. Per non parlare del concerto dal vivo, dellice-tour (la versione sul ghiaccio, sbarcata a Milano lo scorso dicembre), dei dvd, dei gadget (magliette, cappellini, figurine, diari, etc.), persino dei videogiochi. In questa catena di montaggio, il musical rappresenta per la casa di Topolino un genere in espansione: una scommessa che, dopo una lunga tournée di «sold out» in Usa, Gran Bretagna, Spagna, Italia (dove ha debuttato il marzo scorso, allAllianz di Assago) può dirsi ampiamente vinta. E stasera i bravi ragazzi dalle facce pulite e dagli amori platonici tornano allAllianz Teatro con «High School Musical Lo Spettacolo», la prima produzione italiana di un musical targato Disney (ore 21, in replica fino al 1° febbraio; prevendite tel. 199158158). Lo spettacolo, diretto dal fiorentino Saverio Marconi, lesperto regista di musical della Compagnia della Rancia, in collaborazione con il giovanissimo e vulcanico Federico Bellone, è ambientato nellEast High School di Albuquerque, New Mexico, dove tre gruppi «rivali» di allievi (gli sportivi, i secchioni e i teatranti) sono costretti a lavorare insieme per realizzare il musical «Giulietta e Romeo». Qui il capitano della squadra di basket Troy Bolton (Jacopo Sarno) si prende una cotta per la bella Gabriella Montez (Denise Faro), una specie di genio scientifico in erba, e insieme cercano di diventare protagonisti del musical sfidando gli antagonisti Sharpay (Valentina Gullace) e Ryan Evans (Raffaele Cutolo).
La forza del musical è nellesatta trasposizione del Channel Original Movie (comprese le canzoni originali, tradotte in italiano, che sembrano fatte apposta per essere imparate a memoria); nel canovaccio semplice che allinea tutti gli stereotipi giovanilistici (la favola romantica, lamore tra il bello e la secchiona, le amicizie e le rivalità tra i banchi di scuola, i balli sfrenati e le competizioni); e nellatmosfera da college, modello Fame, Grease, e tutto quel filone di musical americani per ragazzi (la scenografia è fatta di canestri da basket, armadietti e sfavillanti luci al neon). Ma il vero spettacolo non è lallegra e contagiosa gioventù sul palco, ma quella in platea: ragazzi dai 6 ai 16 anni tra i quali si annida lo zoccolo duro dei fan, che a ripetizione hanno visto il film e che oggi impazziscono davanti alla spettacolare macchina teatrale orchestrata da Marconi (già protagonista di successi come Grease, Hello Dolly e Chorus Line).
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