Trecento persone senza acqua, sfiorata la rivolta

Un intero giorno senz’acqua. Col rischio di passarne anche altri. Emergenza siccità in un paese sperduto dell’Arizona o del Sahara? Macchè, siamo a Roma, in una palazzina di periferia. Settantacinque famiglie, oltre trecento persone, dalle 17 di venerdì sera sono infatti senz’acqua e solo dalle 11.30 di ieri hanno ricevuto la prima assistenza con l’arrivo di un’autobotte e la distribuzione di oltre 3mila bottiglette. Ma la rabbia è ancora tanta, così come le possibili iniziative di protesta non accennano a diminuire.
Siamo a Tor Bella Monaca, borgata romata spesso alla ribalta della cronaca cittadina per episodi delinquenziali costretta però a fare i conti con una realtà fatta di pochi servizi e scarse attività degne di questo nome. Senza considerare che ci vive anche tanta gente perbene, povera sicuramente ma dignitosa. E’ il caso ad esempio dei residenti di Largo Ferruccio Mengaroni 10, che dalle 17 di venerdì sono privi di acqua nella loro case. Rubinetti a secco a causa della rottura delle idropompe. E prima di lunedì nessun intervento.
«Sia il Comune che la Romeo, ditta che dovrebbe occuparsi della manutenzione del nostro impianto idrico, ci ignorano - ha detto Paolo Giorgi, uno degli inquilini di Torre 1, lo stabile rimasto a bocca asciutta -. È vergognoso. Ci dicono che il problema potrà essere risolto non prima di lunedì perché la Romeo non ha squadre di pronto intervento ed il personale è irreperibile a causa delle ferie. Ma come è possibile? Qui ci sono anziani e disabili. Se non ci daranno risposte credibili siamo disposti anche a bloccare viale di Tor Bella Monaca in segno di protesta».
Un palazzo dove vivono 75 famiglie per un totale di 300 persone circa che riescono a sopportare la situazione di disagio «solo grazie alla Protezione civile che ha portato bagni chimici ed un’autobotte da cui possiamo prendere acqua e portarla a casa nelle taniche. Ma non è una condizione sostenibile per più giorni considerato il caldo e il fatto che ci sono persone anziane che hanno difficoltà ad uscire».
In una nota Aldo Aldi, direttore della Protezione civile del Comune di Roma, ha comunque annunciato che una squadra di pronto intervento dell’Acea è giunta sul posto ed ha constato l’effettiva rottura di due dei tre motori dell’autoclave che non possono essere riparati e quindi dovranno essere sostituiti. I disagi dunque restano, così come non si placa la protesta.

In tal senso si è fatto portavoce di questi disagi Fabio Sabbatano Schiuma (Mpi) affermando che «sarebbe ora che il Campidoglio si adoperasse seriamente per togliere alla Romeo Spa la gestione integrata del patrimonio immobiliare comunale. L’episodio di Tor Bella Monaca ne è l’ennesima conferma e ai cittadini senz’acqua che protestano va la nostra piena solidarietà».

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