Tutti a tavola con il morto celebrando Agatha Christie

(...) Si è immersa nelle avventure di miss Marple e l’ha seguita nelle sue indagini nei Caraibi o nelle periferie londinesi Un gioco diventato lavoro. Sì, perché Nicoletta ha avuto un’intuizione: «I romanzi si Agatha Christie sono così coinvolgenti e pieni di personaggi che sarebbe bello metterli in scena». Detto fatto. Assieme a Giorgio Marchisio, gestore del divertimento delle notti milanesi, si è inventata le «cene con il morto». Tra l’antipasto e il primo ecco che qualcuno, nel bel mezzo del ristorante, cade con la faccia nel piatto o crolla a terra con un pugnale alle spalle. Tocca ai clienti del locale scoprire chi è l’assassino.
Ogni domenica, a pranzo, Nicoletta e Giorgio animano i brunch della «Maison espana» di via Montegani e radunano gruppi di oltre cento persone. Tra un buffet di tapas e specialità spagnole, una domenica è la volta di «Miss Marple al Bertram hotel», un’altra tocca a «C’è un cadavere in biblioteca». Il ruolo del morto va per la maggiore tra i clienti. Ma, come in ogni recita che si rispetti, i ruoli sono tanti: ci sono padri di famiglia che interpretano orologi a cucù, signore di una certa età che fingono di essere un cancello elettrico. «L’ultima volta - racconta Nicoletta - mi ha avvicinato un ragazzo e mi ha chiesto: “Ti prego, stavolta non farmi fare la teiera, vorrei un ruolo umano”. L’ho accontentato. Ma ci si diverte in ogni caso. Proponiamo alle persone un modo nuovo e divertente per stare insieme, per fare due risate».
Ecco quindi che, in un tranquillo pomeriggio milanese, adolescenti, pensionati e coppie di giovani sposi si trovano per caso seduti allo stesso tavolo e insieme si scervellano per risolvere delitti e misteri. «Di solito - nota Nicoletta -, trovano soluzioni ai gialli ben più subdole e feroci rispetto a quelle di Agatha Christie. Lei parlava di una borghesia discreta. Oggi noi siamo condizionati dai telefilm che vediamo in tv».
A fine febbraio, in occasione del terzo anno delle domeniche in giallo, Nicoletta e Giorgio tenteranno il colpaccio. Stesso brunch, stesso giallo messo in scena, ma tutto in inglese. «Abbiamo pensato che è un bel modo per divertirsi e fare un po’ di pratica con la pronuncia». E l’inglese, tra l’altro, forse è la lingua più adatta per creare al meglio l’atmosfera tra i novelli investigatori.
Agatha Christie offre infiniti spunti e Nicoletta li ha colti tutti, ambientazioni comprese. «Nelle sue descrizioni si parla spesso di pranzi luculliani. Ad esempio, in Dopo le esequie si mettono in tavola polli alla gelatina e un enorme soufflé al limone. Con i clienti-attori giochiamo a cucinare le stesse ricette del libro». E allora c’è chi apparecchia, chi tira la sfoglia, chi pensa alle guarnizioni finali.


Nicoletta e Giorgio organizzano anche i fine settimana con il morto: il gioco si fa ancora più intrigante. Ci si trova in castelli o in qualche agriturismo e si trascorrono due giorni a risolvere misteri a caccia di indizi, alibi e complici.

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