Uccide un bandito, si farà 10 anni di galera

I rapinatori diedero l’assalto al distributore di benzina, il titolare aprì il fuoco e uccise uno dei banditi. Secondo il giudice del tribunale di Bari si trattò di omicidio volontario: per questo Enrico Balducci, ex consigliere regionale pugliese e gestore di quella stazione di servizio, è stato condannato a dieci anni di carcere al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
«Rispetto la sentenza, ma è ingiusta e spero che le cose vengano ribaltate nei successivi gradi di giudizio», dice adesso Balducci. Il quale ammette di aver sparato ma dichiara: «Non volevo uccidere, non sono un killer; paradossalmente – aggiunge con amarezza - difendersi dai rapinatori ormai sembra diventata un’aggravante». La vicenda risale al 5 giugno del 2010 e si consumò nella stazione di servizio Tamoil, alle porte di Palo del Colle, piccolo centro a una ventina di chilometri da Bari, un fazzoletto di Puglia considerato particolarmente a rischio, una zona segnata da una lunga serie di rapine. Compreso un sanguinoso assalto alla stessa stazione di servizio nel 1988, durante la precedente gestione, conclusasi tragicamente con la morte di un benzinaio e il ferimento di un altro, finito su una serie a rotelle.
«Quando si trattava di andare lì c’era sempre tanta paura», spiega Balducci, lui che da quando gestisce distributori di benzina in diversi punti della provincia di assalti ne ha subiti 34.
Quella sera di giugno di due anni fa i malviventi, in possesso di una pistola poi risultata giocattolo, prima rapinarono un supermercato e successivamente si diressero alla Tamoil: volevano i soldi dell’incasso, ma quando si accorsero che il gestore era armato fuggirono a bordo di una moto di grossa cilindrata; a quel punto si verificò la tragedia: Balducci estrasse la pistola legalmente detenuta e aprì il fuoco, premendo tre volte il grilletto. Due colpi andarono a vuoto mentre il terzo raggiunse Giacomo Buonamico 23 anni: il giovane morì dopo qualche ora per dissanguamento. Il proiettile probabilmente fu deviato dalla carrozzeria della motocicletta e assunse una traiettoria strana: prima si conficcò nella coscia destra del complice della vittima, il quale rimase ferito non gravemente, e poi colpì il 23enne.
Nel corso del processo la pubblica accusa ha riconosciuto le attenuanti generiche ma ha chiesto dieci anni di carcere per l’imputato, che sosteneva la legittima difesa. Il gup ha dato ragione alla linea del pm e ha disposto un risarcimento danni a favore delle parti civili disponendo una provvisionale di novantamila euro.

E in attesa dell’appello Balducci spiega le sue perplessità: «Non capisco, la perizia ha dimostrato che ho sparato verso il basso e il colpo è stato deviato, eppure sono stato condannato per omicidio volontario come fossi un componente dei reparti speciali».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica