L'industria manifatturiera mondiale ha ricominciato a investire in beni strumentali: il trend positivo del consumo di macchine utensili proseguirà da qui al 2014. Positiva la situazione di breve-medio termine per l'industria italiana di settore, nonostante il timore di possibili nuove ricadute. Questo è il quadro che emerge dai dati illustrati da Giancarlo Losma, presidente Ucimu-Sistemi per produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, alla vigilia della 27ma 27.Bimu/Sfortec, l'esposizione internazionale biennale di riferimento per il comparto, in scena a Fieramilano dal 5 al 9 ottobre.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Ucimu, dopo il blocco dei consumi di beni strumentali, che nel 2009 ha interessato tutti i mercati con la sola eccezione della Cina, si assiste oggi alla ripresa della domanda. In ragione di un incremento pari a 4,7% rispetto all'anno precedente, il consumo mondiale di sistemi di produzione, nel 2010, dovrebbe attestarsi a un valore pari a 37,4 miliardi di euro. D'altra parte, le prospettive di medio periodo indicano una crescita costante nella domanda di macchine utensili da qui al 2014, quando il valore praticamente raddoppierà, raggiungendo la quota record di 70,2 miliardi.
A guidare la ripartenza degli investimenti in beni strumentali, nel 2010, sono gli Stati Uniti che hanno patito una situazione particolarmente drammatica nell'ultimo biennio, periodo nel quale il mercato locale si è praticamente dimezzato. Interessanti gli incrementi della domanda di sistemi di produzione in Brasile (+22,4%), India (+14,2%), Cina (+11,6%), Italia (+11,8%), Turchia (+11,3%), Russia (+3,6%). Secondo l'indagine Ucimu, le imprese intervistate dichiarano un sostanziale miglioramento della situazione. In particolare, in merito all'andamento della domanda interna, diminuiscono i pessimisti, che rappresentano una quota al di sotto del 20% dei rispondenti. La gran parte degli imprenditori intervistati - il 70% - si attende stabilità che, alla luce dei dati di ordini (+39,2%) e consegne (+47,9%), non può che essere interpretata in senso positivo. Il restante 11,1% prevede un ulteriore miglioramento.
Situazione analoga ma con un segno positivo più deciso per l'andamento della domanda estera: oltre un terzo degli intervistati si attende incremento della domanda a conferma delle aspettative di ripresa delle vendite di made in Italy nel mondo di qui alla fine dell'anno.
"Sebbene i dati presentati confermino che la ripresa è in atto, grande timore resta per possibili ricadute. L'industria italiana di settore - ha affermato Giancarlo Losma - ha dimostrato di saper fronteggiare le difficoltà; nonostante ciò conosciamo la debolezza della domanda interna, rispetto a quella espressa dai mercati stranieri. Per questo motivo chiediamo che massima attenzione venga dedicata allo studio di incentivi che possano sostenere il sistema economico dalla base con l'obiettivo di ridare vero slancio a tutta la filiera. Con questo mi riferisco allo strumento di detassazione degli utili reinvestiti in acquisto di nuovi macchinari, che grande beneficio ha portato nei mesi passati, così come alla creazione di un sistema di incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti e, sulla scorta di quanto previsto negli Stati Uniti, al sistema di ammortamenti liberi".
"D'altra parte - ha aggiunto Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu-Sistemi per produrre - le imprese dimostrano di credere nello sviluppo industriale italiano. Lo testimoniano i dati di presenza alla prossima Bimu, manifestazione che, nonostante la crisi del 2009, conta oltre 1.223 imprese, il 44% delle quali straniere, in rappresentanza di 27 Paesi".
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