Antonio Vettese
da Valencia
È tutta nera la quinta Luna Rossa, e si spera sia la Luna buona. Monumento alla tenace volontà del velista e skipper Francesco de Angelis di fare e vincere la America's Cup, è scesa in acqua verso mezzogiorno di ieri nello storico porto, che risale all'epoca romana, diventato la cittadella dell'antico trofeo velico. Giornata di sole con poche nuvole veloci che tingevano il cielo. Giornata felice per un sindacato dove, dopo i piovaschi neozelandesi, sembra davvero regnare l'equilibrio. È la quinta barca costruita per il sindacato voluto da Patrizio Bertelli con la sua improvvisa decisione del 3 febbraio 1997, ma molte ne sono passate sotto le mani abili dei velisti, comprate dai sindacati americani America Cubed e Young America.
Seguendo la tradizione, Miuccia Prada ha pronunciato la frase «Io ti battezzo, Luna Rossa» rompendo una bottiglia di Franciacorta, ulteriore testimonianza di un made in Italy che tutti amano. Dalla base disegnata da Renzo Piano usando le vele vecchie, autografata con la frase «chi nu se straggia ninte» (qui non si butta nulla), ai winches targati Harken ma costruiti a una cinquantina di chilometri da Milano, sulla barca c'è più roba italiana di quello che possa sembrare.
Marco Tronchetti Provera, entrato nell'avventura e diventato socio di Bertelli portando in dote 85 milioni di euro, ieri era allegro protagonista assieme ad Afef: «In questa sfida abbiamo il made il Italy e la tecnologia, riuniamo gli aspetti più positivi del nostro Paese - ha detto -. È una bella avventura italiana che dimostra la nostra volontà di essere competitivi». L'imprenditore milanese, che si era sempre dimostrato scettico sull'avventura, adesso è del tutto entusiasta, contagiato dal pericoloso virus di un evento che lascia sempre il segno. Nel parterre, con un menu a base di salame toscano, vino rosso e riso valenciano, c'erano proprio tutti i 120 uomini che sognano di portare in Italia la Coppa. Un evento che era più per loro. «È raro trovarsi così, tutti assieme, è una giornata stupenda», dice Francesco de Angelis. «Adesso abbiamo una barca in acqua - prosegue Francesco -, è una tappa del nostro lavoro ma abbiamo ancora molto da fare».
Dal sempre più maturo timoniere James Spithill, australiano e recente vincitore di numerose match race, al collaudato Tom Schankenberg, uno dei pochi in circolazione che ha vinto tre volte la Coppa (una con gli australiani e due con i kiwi), c'erano proprio tutti. Adeguato il numero degli invitati: oltre alla stampa, i vecchi amici velisti. A cominciare da Vasco Donnini, un toscanaccio che ha insegnato a Patrizio Bertelli ad andare in barca, per finire con Luca Bassani, costruttore dei raffinati Wally.
Abbandonato il napoleonico 5 maggio, tradizionale data scelta per il varo, questa è la giornata mondiale dell'acqua: chissà che non conti qualcosa nella complessa rete di scaramanzie di cui sono prigionieri tutti i marinai. Per vedere i primi risultati bisogna aspettare gli Act che iniziano il 12 maggio.
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