New York - Colpo di scena. La cameriera della nuova Guinea, la bella, formosa e atletica Ofelia avrebbe mentito e Strauss-Kahn ieri mattina è tornato libero con tante scuse. Niente più arresti domiciliari e via la gogna del braccialetto elettronico, ma libero anche di girare per New York e di viaggiare per l’intero territorio americano. Il giudice Michael Obus, della Corte suprema dello Stato di New York, che non aveva avuto nessuna esitazione nel rinchiudere l’ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale nelle carceri del Rikers Island, gli ha in pochi minuti revocato gli arresti domiciliari e restituito la cauzione di un milione di dollari e la piena proprietà della magnifica villa da 5 milioni di dollari che possiede a Washington.
In aula ieri brillava l’assenza del terribile Cyrus Vance jr, il procuratore distrettuale che ha gestito il caso sin dalla prima ora e che è stato poi costretto a fare mea culpa in una conferenza stampa dove ha letto due pagine dattiloscritte, spiegando i motivi che lo hanno spinto a fare marcia indietro. Strauss-Kahn e la moglie, l’ereditiera miliardaria Anne Sinclair, erano molto eleganti e sorridenti ieri mentre entravano in tribunale e ne sono usciti mano nella mano dopo pochi minuti di udienza ancor più felici e prodighi di sorrisi. E sono andati poi a festeggiare in un famoso ristorante francese di Manhattan con fiumi di champagne d’annata, assieme all’avvocato americano, Ben Brofman, stella del foro di New York.
Sia ben chiaro, il rapporto sessuale tra Strauss-Kahn e la cameriera africana del Sofitel Hotel c’è stato, ma lei era consenziente. Se l’ex numero uno del Fondo monetario avesse tenuto i pantaloni allacciati, come dicono gli americani, non si sarebbe cacciato in questo guaio e non si sarebbe esposto al pubblico ludibrio. La sua sfortuna è che, in quella domenica mattina al Sofitel Hotel, si è imbattuto (pare) in una donna senza scupoli, una bugiarda patologica che è in combutta con criminali di mezza America sia nel riciclaggio di denaro sporco che nello spaccio di droga (questo se le prove raccolte nelle indagini fossero confermate).
Gli inquirenti e i detective privati sguizagliati dall’avvocato Ben Brofman hanno scoperto la doppia vita della cameriera africana, tutt’altro che una povera ragazza madre, approdata a New York con lo status di rifugiata politica per degli stupri e delle mutilazioni genetiche subite in Nuova Guinea. La bella Nafissatou si è inventata tutto, ogni cosa, per emigrare negli Stati Uniti: un reato grave che pagherà con 10-12 anni di carcere. Ma peggio, appena arrivata a New York, di giorno faceva la cameriera al Sofitel, e di notte era occupata con criminali veri, diversi dei quali sono in carcere, a riciclare denaro sporco e trafficare con droghe pesanti. La bella Ofelia ha conti correnti sparpagliati in diverse banche dell’Arizona, Georgia, New York e Pennsylvania, dove di recente le sono state accreditate più di 100 mila dollari. Poi oltre al suo normale cellulare, ne aveva altri cinque con cinque differenti provider con cui appunto trafficava e parlava con i suoi vari amici criminali. Peggio: la sera dopo il fattaccio e l’arresto di Strass-Kahn, la cameriera ha chiamato uno dei suoi amici balordi, detenuto in un carcere della Georgia, per essere informata e istruita su come comportarsi per avere il massimo profitto da tutta la vicenda. Una telefonata registrata dall’Fbi come le altre successive che la bella Ofelia farà ad altri suoi amici spacciatori. Con un profilo e una personalità penale del genere, la teste non è più «credibile e affidabile» per la legge americana e il terribile procuratore Vance jr ha dovuto rimangiarsi ogni accusa contro Strass-Kahn.
Il prossimo 18 luglio ci sarà la prossima udienza dove saranno ritirate le accuse nei suoi confronti.
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