Naufragio di Palermo, ecco il robot che sta "aiutando" i sommozzatori nella ricerca dei dispersi

l "robot" è capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell'incidente a beneficio della Procura della Repubblica di Termini Imerese che per competenza territoriale ha avocato le indagini.

Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica