Il mondo dello sport è un caos dentro e fuori: gente che urla, esaltati al microfono, sguaiati in campo e fuori, tifosi contro senza sapere un perché. Ogni domenica è una battaglia se non una guerra, ogni risultato deve essere analizzato e distrutto, perché tutti hanno ragione. Poi arriva lei, correndo lieve e senza far rumore. Nadia Battocletti è una gigante trentina racchiusa in 47 chili, nel senso che ieri è diventata la prima donna a vincere il titolo europeo di quella che una volta, prima di diventare cross, si chiamava più aulicamente corsa campestre.
Ed è anche la prima ad averlo fatto in tre categorie (under 20, under 23 e assoluti) e dopo aver dipinto la pista in azzurro il 2024 con due ori continentali (5 e 10mila) e un argento olimpico (10mila), tanto per ricordarlo a tutti. Insomma un fenomeno, che a 24 anni - appena tagliato il traguardo - esprime la sua felicità parlando degli altri: “L’ispirazione l'ho presa dal grande Andrea Lalli che finora era stato l'unico a completare la tripletta. Quello che sto facendo giorno dopo giorno è merito dell'efficienza e della professionalità di tutto il mio staff e dei tantissimi tifosi che mi danno tantissimo supporto: quando vivo giornate complesse, penso a loro e trovo le energie. E poi sono poi contentissima di aver ottenuto un oro a squadre che è storico: questa Nazionale è andata veramente bene, ci sono ottimi giovani e i risultati hanno sempre conseguenze positive su tutto il movimento.
Sono felice".Nadia è una ragazza così: si allena senza clamore, ha un fidanzato ma sono affari suoi, prega Allah ma è una cosa sua. Nadia gareggia, vince e ringrazia sottovoce. Nadia corre, e ha già trovato il traguardo.
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